di Antonio Baldari
LOCRI – “Le abbiamo provate tutte, mi creda, ma non c’è stato alcun verso, per la mancata contrattualizzazione degli Lsu-Lpu di Locri è solo una scelta politica”. Sentiamo di primo mattino l’assessore regionale al lavoro della Calabria, Federica Roccisano, già impegnatissima ma sempre e comunque disponibile verso chi le chiede di potere esercitare al meglio il proprio lavoro, e quindi il diritto all’informazione, soprattutto per quanto concerne lo spinoso caso dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità di Locri, che è nuovamente balzato agli onori delle cronache all’indomani della decisione, a tutt’oggi negativa, di non volere per l’appunto contrattualizzare le quattordici figure coinvolte nel Comune che egli guida.
“Prescindendo dall’assunto di legge secondo cui il sindaco Calabrese ha la facoltà di sottoscrivere o meno quei contratti, e quindi non ne ha l’obbligo, per il resto lo abbiamo incontrato a Lamezia, abbiamo a più riprese trattato la vicenda insieme a Barbara Panetta (giovane esponente del Partito Democratico in Calabria, ndr) che ha avuto a cuore le sorti di questi lavoratori e delle loro famiglie ma, purtroppo, non ne siamo venuti a capo – prosegue la Roccisano – a quanto ho capito lì è stata fatta una chiara scelta politica, fors’anche personale direi, di non volere proseguire l’impegno assunto con questi lavoratori, è stato lui, con quella sua lettera e quell’atteggiamento di chiusura verso i lavoratori, a non volere proprio sentirne parlare purtroppo”: a tale proposito facciamo partecipe l’esponente dell’esecutivo Oliverio del fatto che nel 2009, e quindi sei anni orsono, Calabrese faceva parte di quel governo cittadino locrese che stabilizzò ben 43 tra Lsu e Lpu con un aggravio annuo per le casse comunali di oltre 500mila euro, e lei di rimando chiosa, e quindi della forte contraddizione che oggi alberga in quelle stesse stanze comunali dove invece si decide al contrario, non contrattualizzando e pur essendoci il fondo regionale a disposizione: “Beh, credo che rispetto a questa Sua osservazione ci sia null’altro da aggiungere”.
Di fatto, però, qualcos’altro da aggiungere l’assessore con delega al lavoro, scuola, welfare e politiche giovanili ce l’ha nel momento in cui le chiediamo cosa intenda fare la regione Calabria per questi 14 poveri cristi, e nell’immediatezza ella ci comunica che “Entro la fine di questo mese approveremo una variazione di bilancio dopodiché proporremo una manifestazione d’interesse per questi 14 lavoratori, ed altri 139 che come loro vivono quest’incresciosa situazione, per consentire loro di proseguire il proprio lavoro altrove – conclude Federica Roccisano – magari, non so, a Siderno, a Bovalino, a Roccella, che non sia, lo spero per loro, troppo lontano ma di certo li teniamo in considerazione perché non vadano perduti i diritti acquisiti in diciotto anni”.
E su cui comunque anche i sindacati ed in seconda battuta gli avvocati, che valuteranno la cosa anche e soprattutto sotto il profilo squisitamente giuridico, ci saranno altri pronunciamenti per il classico “E non finisce qui”. A Locri, e non solo, se ne faranno una ragione. E forse più di una.