R. & P.
L’ Ospedale di Locri non va abbandonato. E’ quanto afferma in una nota il Presidente dell’ Associazione Culturale Nuovi Orizzonti per il Sud Roberto Ieraci. Purtroppo ancora una volta la Locride paga un prezzo troppo alto che va a discapito dei suoi cittadini. Assistiamo inerti allo spoglio di reparti cruciali per gli interventi di prima necessità ( non ultimo il reparto di ortopedia per carenza di personale medico, ed oggi è toccato all’ U.O. di Radiologia) . Mi domando: dove sono finite le tanto sbandierate assunzioni che erano state promesse? (sopratutto per quanto riguarda il pronto Soccorso dove la situazione è al collasso). La situazione di incapacità gestionale viene mascherata con chiusure anche temporanee di reparti e servizi essenziali per la vita delle persone. Di certo non è una bella pubblicità per la nostra regione sopratutto nel periodo estivo dove miglia di turisti popolano i nostri territori. D’altronde la situazione non lascia ben sperare visto l inarrestabile declino che la situazione sta prendendo. Si tratta di dire quello che tutti sappiamo, cioè che così non a senso mantenere in vita una struttura dove mancano medici, mezzi e oltre tutto fatiscente a livello strutturale. Un ospedale che non riesce a dare risposte ai bisogni degli utenti. Però il diritto alla salute è un diritto costituzionalmente garantito e come tale andrebbe rispettato e tutelato al di la delle logiche di bilancio. Purtroppo spesso a Locri ciò non succede in nome della logica del risparmio che mette a rischio la sicurezza e la salute dei cittadini e degli stessi operatori sanitari. Abbiamo presente che non possiamo avere tutti l ospedale sotto casa , ma dopo la chiusura dell’ Ospedale di Siderno il mantenimento di Locri era più che necessario in un territorio che racchiude più di centocinquantamila utenti e dove gli spostamenti non sono poi così agevoli vista la situazione della viabilità. L’ obiettivo di risanare la condizione economica della sanità in Calabria è fallito e non ha fatto altro che produrre effetti negativi sull’ utenza. Tutto ciò non è possibile, non è giusto, non è accettabile. Paghiamo lo scotto di guerre di “potere” personali per chi deve gestire la sanità ma nel momento in cui le cose non vanno la colpa la fanno ricadere sui manager. Ma i manager chi li nomina: la gente o la politica? E’ necessario assumere la consapevolezza che i problemi che attanagliano la Locride riguardano tutti senza distinzioni politiche. Per questo dobbiamo essere uniti e compatti sostenendo i nostri amministratori che quotidianamente si trovano a fronteggiare una miriade di criticità Non è sostenibile tollerare oltre questa situazione .L’ assemblea dei sindaci deve battersi per il bene dei cittadini della Locride che non devono essere trattati come cittadini di serie B.
Roberto Ieraci Presidente Associazione Culturale ” Nuovi Orizzonti per il Sud”
Lei dice bene, e pone in particolare un quesito per nulla retorico: “i manager li nomina la gente o la politica?”. Noi cittadini dobbiamo prendere atto che l’unico momento in cui abbiamo potere, è all’interno della cabina elettorale. Una leggerezza di pochi secondi può comportare gravissime conseguenze come, appunto, quella dell’ospedale di Locri. Siamo dunque vittime e allo stesso tempo ostaggi di una situazione assurda e paradossale. Va dunque affrontata con la giusta consapevolezza e con la c.d. “diligenza del buon padre di famiglia”. Noi tutti dobbiamo dimostrarci compatti, un tutt’uno con chi oggi lotta in prima persona per evitare la chiusura dell’ospedale. Abbiamo la grande responsabilità di fare sentire la nostra voce con quanto fiato abbiamo in gola e urlare il nostro più profondo dissenso e indignazione per ciò che si sta consumando giorno dopo giorno sotto i nostri occhi. E non si tratta solo dell’ospedale. In Calabria manca tutto, ma il “governatore” e il suo “staff” realizzano campi da golf (50 mln) per il rilancio del turismo in regione: non abbiamo strutture ne’infrastrutture, ma potremo andare a giocare a golf a piedi oppure a dorso di somaro); il rilancio dell’aeroporto di Crotone: per arrivare alla parità di bilancio occorre un bacino di passeggeri 10 volte maggiore di quello che oggi può sostenere Crotone: la differenza chi la paga? (questa domanda è retorica). E si potrebbe continuare. Non possiamo fare altro che prendere atto (e già sarebbe un risultato). Speriamo (la speranza è l’ultima a morire) che tutti insieme si riesca a costringere il “governatore” alle più che giuste dimissioni, e con lui anche il “dg” dell’ospedale precisando ancora una volta che i ricchi loro stipendi sono frutto delle tasse che noi Calabresi paghiamo con il sudore (in tutti i sensi) della nostra pelle.
Hanno fatto così anche con l’ospedale di Melito PS iniziando a chiudere un reparto oggi uno domani e così via, basta con le promesse adesso ci vogliono i fatti per rilanciare un ospedale mal gestito e mal funzionale col rischio chiusura .