di Antonella Scabellone
LOCRI- Nel giugno del 2013, al culmine di una lite per motivi di vicinato, sparò ad un uomo esplodendogli addosso diversi colpi di pistola calibro 38, di cui uno attingeva la vittima al torace.
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Ieri, il Tribunale di Locri, presieduto dal magistrato Alfredo Sicuro, l’ha condannato alla pena di anni due e mesi sei di reclusione, € 9000 di multa, e € 200,00 di ammenda, riconoscendogli i reati di detenzione e porto illegale di arma da sparo e munizioni, e di esplosione di colpi di arma da fuoco in luogo abitato, e restituendo per il resto gli atti al Pm affinchè proceda nei suoi confronti per il reato di tentato omicidio e non, come inizialmente era avvenuto, di lesioni personali.
Si definisce così, in primo grado, una parte della vicenda giudiziaria che ha visto protagonista un uomo di Locri, Resistenza Femia Luigi che due anni fa ferì quasi mortalmente Carmelo Correale, infermiere in servizio presso il reparto di ortopedia dell’ospedale di Locri.Difeso dall’avvocato Sabrina Tedesco Correale, costituitosi parte civile, è oggi fuori pericolo ma la battaglia legale continua per il reato di tentato omicidio.
Il Tribunale infatti ha individuato come ipotesi di reato il tentativo di omicidio e non il reato di lesioni personali per il quale Resistenza era stato inizialmente rinviato a giudizio