(ph. Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- “Istituto Scannapieco. Una storia lunga un secolo” è il titolo del libro presentato questo pomeriggio nella sala del circolo riunioni sito in piazza stazione, scritto e curato dalla professoressa Graziella Guarnaccia ed edito da Franco Pancallo.
Un progetto che, come ha spiegato e spiega egregiamente la docente nell’introduzione del suo testo, nasce esattamente nel 2011, quando entra a far parte del CdA della Fondazione Scannapieco guidata dalla dottoressa Maria Teresa La Rosa,la quale le propone la realizzazione di una pubblicazione che ripercorresse sulla base delle fonti originali, le tappe più significative della storia dell’Istituto, dagli anni 20 agli anni 80 che, nel corso della sua attività e nei suoi interventi assistenziali nei riguardi delle classi più disagiate e nell’interazione con l’esterno ha coinvolto vicende e personaggi non solo di Locri e della Provincia, ma anche di tutta l’Italia, grazie ai rapporti di collaborazione intrattenuti dalla stessa Fondazione con Enti nazionali pubblici e privati. <<E’ un libro- ha illustrato la Guarnaccia- che si è posto l’obiettivo di recuperare la memoria storica dell’Istituto Vincenzo Scannapieco (nome del fondatore) che ha un secolo di storia, un’attività la sua iniziata negli anni 20 (ospitava l’infanzia abbandonata) e conclusasi negli anni 80. La mia ricostruzione è partita dai documenti di archivio, evidenziando i servizi che l’Istituto offriva quali l’istruzione primaria, l’avviamento alle arti dei mestieri, servizio sanitario, colonie estive (divenute il fiore all’occhiello negli anni ’50 e ’60), una serie di attività che ho ritenuto opportuno far conoscere in questo testo>>. Diritto alla studio, necessità di formazione, tutela della salute, dignità della persona umana al di là della classe sociale di appartenenza, messaggi che a detta della professoressa Guarnaccia dovrebbero essere intercettati con il primario obiettivo di uno sviluppo di crescita <<Mi auguro- ha concluso- che questa ricostruzione storica sia lo spunto per far risaltare il ruolo di rilievo in campo socio- assistenziale svolto dall’Istituto dagli anni 20 agli anni 80, ruolo non sempre percepito anche per mancanza di conoscenze e informazioni>>. Dunque, un lavoro di ricostruzione che è scaturito da un’idea della dottoressa La Rosa (presidente della Fondazione) poi completato dalla professoressa Guarnaccia, procedendone di seguito alla pubblicazione, grazie a due giovani che per un anno intero hanno rivisitato l’archivio attualmente in possesso della Fondazione, costituendo il 90% del racconto Scannapieco, ai quali contestualmente, sono state assegnate due borse di studio del valore di duemila euro. <<Abbiamo presentato questo libro- ha poi aggiunto la La Rosa- il cui intento non è stato solo raccontare il percorso di questo prestigioso Istituto, ma anche raccontare l’operato della Fondazione dal 2007 ad oggi circa la ripresa delle sue attività e il recupero del patrimonio storico con la ristrutturazione di immobili di proprietà dello Scannapieco che rappresentano la base dove fondare le attività assistenziali>>. Attività, che qualora non si provvedesse a continuare nel futuro, comporterebbe così come prevede la legge, la chiusura dell’edificio. Soddisfazione è stata espressa anche dal commissario straordinario Francesca Crea, che ha definito lo studio intrapreso, una valida testimonianza per trasmettere un pezzo di storia della cittadina.