(foto di repertorio)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Quello che riteniamo doveroso raccontare oggi è il disagio e il rammarico cui sono soggetti a subire da svariati mesi, i lavoratori della cooperativa “Sollievo”; una realtà la loro,che non può non essere accumunata ai dipendenti della Omnia Service e Nosside.
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Naturalmente ci riferiamo ai ritardi dell’Asp reggina (dettati da una nuova delibera che impegnerebbe le somme per l’anno 2015),che impedisce alla cooperativa sopra citata, di poter corrispondere regolarmente gli stipendi. Lavoratori (monoreddito) senza salario da gennaio 2015 che, attraverso la nostra testata e l’amministratore della cooperativa Giampiero Lombardo, non hanno esitato di esprimere in primis, solidarietà al personale delle cooperative del Gruppo consortile Coopservice Gestioni.
Un quadro drammatico che si ripercuote sul personale della Sollievo che, deve farsi carico di tutte le spese che la vita quotidiana e familiare riserva. Pagamenti a intermittenza che in verità, si protraggono da diversi anni, erogati (quando va bene), ogni 90/120 giorni. Per essere più chiari, l’attività dei sei dipendenti della Sollievo (cooperativa che opera sul sociale) è rivolta alla persona, o meglio, presso l’unità operativa di recupero neurologico danno assistenza quotidianamente ad anziani portatori di handicap, struttura alle spalle e di proprietà della sede ospedaliera di Locri. A ciò, si aggiungono i chilometri percorsi dai lavoratori, alcuni provenienti da Monasterace e Riace, trasferiti nel nuovo centro dell’Asp (prima la sede era a Stignano).
<<Siamo un po’ stanchi- ha commentato Lombardo-del perdurare di questa situazione, un problema che si ripete per le lungaggini burocratiche>>. Diversi infatti, sono i passaggi necessari per arrivare alla firma (da parte del commissario dell’Asp) dell’atto deliberativo che prevede con la sua adozione, il pagamento delle fatture, basti pensare che quella relativa il mese di dicembre 2014, sembra sia stata effettuata da qualche giorno. Un sistema burocratico eccessivo che non consente all’azienda al contempo,di pagare anticipi fatture che comporterebbe un notevole pagamento di interessi <<I dipendenti- ha proseguito il responsabile- pur con queste difficoltà, non si sono mai assentati dal posto di lavoro. Operatori socio sanitari che assistono giorno per giorno i propri pazienti, instaurando con loro un vero e proprio rapporto umano>>.
Un lavoro di certo non facile, motivo per il quale la struttura richiede allo stato attuale, per il servizio affidatole dall’Asp, ulteriori operatori socio sanitari.