(foto di repertorio)
di Redazione
MONASTERACE – Lavoro negato e diritti violati.
La Conferenza delle donne democratiche dell’area metropolitana di Reggio Calabria celebrerà la Giornata internazionale della donna a Monasterace, in un dibattito pubblico, insieme alle lavoratrici precarie del settore florovivaistico e tante altre lavoratrici calabresi a cui troppo spesso i diritti sul lavoro vengono preclusi e impediti.
“Questa giornata -dice la portavoce Barbara Panetta- rappresenta nel mondo un momento di riflessione sulla condizione delle donne in ambito sociale, economico, politico. Le condizioni lavorative verso cui tante donne presero a protestare all’inizio del secolo scorso sono nettamente migliorate, ma non sempre vengono rispettate, lo vediamo ogni giorno ascoltando tante lavoratrici precarie. La nostra organizzazione politica intende stare al loro fianco perché non siano sole nella battaglia per il rispetto di quei diritti universalmente riconosciuti, a partire dalla dignità della paga e dalla disponibilità di luoghi di lavoro salubri.”
L’iniziativa, condivisa con il locale circolo del Partito Democratico, profondamente sensibile al tema dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, avrà luogo a Monasterace, l’8 marzo, al centro di aggregazione sociale “Rocco Lombardo”, Strada statale 106, a partire dalle ore 17.30, e vedrà la partecipazione al dibattito aperto di Luciana Raco, in rappresentanza del locale circolo dei democratici; del sindaco di Monasterace, Cesare De Leo; della portavoce regionale della Conferenza delle Donne democratiche, Teresa Esposito; di Cinzia Nava, attivista per i diritti civili; della consigliera regionale di Parità, Tonia Stumpo, di Nicola Irto, senatore della Repubblica, oltre che delle lavoratrici monasteracesi del settore florovivaistico.
I lavori saranno moderati dalla portavoce Barbara Panetta.
L’iniziativa sarà preceduta da un simbolico momento di commemorazione, in spiaggia, delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro, “donne e uomini che hanno trovato il coraggio di rischiare la vita pur di tentare di offrire ai loro figli la speranza di una vita più giusta. Il coraggio della disperazione di chi a casa sua non ha diritto nemmeno alla speranza.”