di Gianluca Albanese
CAULONIA – “Va avanti il percorso di progettazione della Strada dei Carafa, un moderno asse viario che colleghi la costa dell’Alto Jonio reggino alla collina e alla montagna”.
A darne notizia è il sindaco di Caulonia Caterina Belcastro in una nota diffusa agli organi di stampa.
L’idea associa l’utilità in termini di creazione di nuova viabilità alla valorizzazione del territorio attraverso la riscoperta della propria storia.
La dinastia dei Carafa, infatti, s’insediò nell’antica Castelvetere (odierna Caulonia) alla fine del 1400 per i meriti militari acquisiti sul campo, dando vita a uno Stato Feudale di primissimo piano, in cui erano compresi tutti i principali centri della fascia ionica reggina: Castelvetere, la Roccella, la Mocta Gioiosa, la Grotteria e i suoi casali, tra cui Mocta Sideroni (l’odierna Siderno che conquistò la propria indipendenza – divenendo universitas, con privilegio imperiale del 16 gennaio del 1532).
Col tempo, si registrò un ulteriore espansione che, in alcuni casi coincise con la creazione di nuovi paesi, la cui denominazione è direttamente riconducibile alla dinastia Carafa.
E’ il caso del centro montano precedentemente denominato “Li Prunari”, diventato “Fabrizia” in omaggio al principe Fabrizio Carafa, o al comune di Carafa del Bianco (oggi Caraffa del Bianco) e Sant’Ilario dello Ionio, così denominato in ossequio al Santo patrono di Castelvetere.
Oggi, l’idea di creare un nuovo asse viario, anche ispirandosi alla grandeur di questa dinastia che col tempo si stabilì a Roccella, erigendo, tra l’altro il castello restaurato di recente. Ma importanti opere murarie furono realizzate un po’ in tutti i centri, vista l’attenzione che i Carafa riservarono all’urbanistica, senza trascurare le torri marine, avamposti per arginare il fenomeno delle scorribande via mare dei saraceni.
Oggi nella sala consiliare del Comune di Caulonia, dunque, ha avuto luogo un altro incontro tra le comunità del comprensorio del versante Ionico delle Serre Meridionali (presenti Fabrizia e Mongiana), le comunità della vallata dello stilaro-allaro (presenti Caulonia Pazzano, Riace, Stignano, Camini) e i comuni della Riviera (presenti Monasterace e Roccella Ionica).
“Si è discusso – recita la nota – della proposta progettuale di fattibilità elaborata dal Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università della Calabria. Si è deciso di coinvolgere in questo percorso la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia nonché attori privati interessati all’idea progettuale”.