Tutto bello, tutto grande e tutto radioso se non fosse che, intanto, alla costruzione dell’opera ci devi arrivare ma ciò che preoccupa, e non poco!, è il fatto che una volta che fai arrivare le persone in questa terra ce le devi far rimanere belle comode, sulle strade litoranee ed interne, caro il Nostro ministro, perché sono proprio quelle a destare il timore il più profondo: se lo rifaccia amico l’ex sindaco di Riace, nella vita non si sa mai che gli asini servano a…battere nuove strade.
di Antonio Baldari
È ritornato di moda anche se di moda, ad onor del vero, non è mai passato visti e considerati i lauti compensi in consulenze per un’opera strutturale che, di fatto, rimane ancora sulla carta e chissà quando se ne vedrà la realizzazione: anni? Secoli? Come sempre chi vivrà vedrà, eventualmente, il tanto profetizzato, bramato, pubblicizzato e tutti gli -ato che si gradisce “Ponte sullo Stretto”!
Eh sì, parliamo e scriviamo dell’unica campata al mondo che non c’è ma che di persone ne campa davvero tante con tutti gli eurini che quotidianamente fuoriescono dalle tasche degli Italiani per ciò che non si vede ma su cui il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha solennemente giurato giurin giurello che “Il prossimo anno ci sarà la posa della prima pietra”, il 23 agosto scorso, e dunque poco meno di due mesi fa, non già vittima del cocente sole agostano ma di quel convincimento istituzionale che il ponte si farà. Punto e fine delle trasmissioni.
Tutto bello, tutto grande e tutto radioso se non fosse che, intanto, alla costruzione del ponte sullo Stretto ci devi arrivare ma ciò che preoccupa, e non poco!, è il fatto che una volta che fai arrivare le persone in terra di Calabria ce le devi far rimanere belle comode, sulle strade litoranee ed interne, caro il Nostro ministro Salvini, perché sono proprio quelle a destare il timore il più profondo perché, ogni giorno che passa, denotano un maquillage che definire “tutto da rifare” è volere usare un eufemismo: basti guardare alle strade presenti all’interno del Comune di Siderno, il più popoloso tra quelli insistenti nell’area metropolitana di Reggio Calabria, mica hai detto “pizzi e fichi”!, per potertene rendere edotto.
E quindi bisogna pur essere leali ed onesti verso il popolo sovrano ammettendo che il ponte sullo Stretto potrebbe andar bene dopo avere acquistato le scarpe da mettere sotto al vestito di lusso e non che cammini a piedi scalzi perché il rischio, dal tasso molto alto ed al contempo probabile, è quello che ci vorranno i ciucci, in un arco di tempo non molto esteso, per coprire le distanze calabresi, tali saranno le strade molto più vicine a mulattiere che non ad altro: sì, lo si sa che è stata messa in programma una bella sventagliata di miliardi per potere rifare il trucco alle arterie della regione, ma prima che siano messe a posto quelle se ne saranno andate quelle del cuore, caro il Nostro seguace di Alberto da Giussano!
Quindi, nell’eventualità che si arrivasse a tanto, precorrendo un attimo i tempi, è consigliabile un consulto con Mimmo Lucano, il sindaco della solidarietà ai migranti in quel di Riace, proprio quello! Lui, di ciucci, se ne intende non fosse altro che per il fatto che lui gli asini li ha impiegati per fare la raccolta differenziata, porta a porta, rispolverando quel retaggio antico della tradizione rurale, amici di tutti: se lo rifaccia amico Mimmo Lucano, ministro Salvini, nella vita non si sa mai che i ciucci servano a…battere nuove strade.