di Gianluca Albanese (ph. Enzo Lacopo)
LOCRI – Il giorno dopo il sabato notte di passione al Pronto Soccorso dell’ospedale di Locri, in cui un solo medico è stato in servizio dalle 20 di ieri alle 8 di stamattina, la situazione, nelle corsie dell’ospedale “spoke” della Locride è relativamente tranquilla.
Ieri abbiamo seguito nel reportage esclusivo del nostro Enzo Lacopo alcuni momenti della serata. Era presente solo la nostra testata, insieme al collega de “LaC news” Ilario Balì.
Il documento filmato ha offerto uno spaccato della situazione di emergenza all’ospedale. Un quadro della situazione reale che è stato talmente apprezzato anche da altre testate che hanno deciso di inserirlo nelle loro produzioni. Sebbene non fossero presenti.
Un’implicita attestazione di stima per il nostro lavoro, che prendiamo come tale.
Per chi si fosse perso il servizio può rivederlo nel link che segue:
Tornando alla situazione dell’ospedale, stamattina la vita proseguiva secondo i ritmi e le consuetudini di ogni giorno lavorativo.
Carpendo le dichiarazioni a mezza bocca di qualche operatore sanitario, abbiamo comunque colto un moderato ottimismo pensando all’ispezione ministeriale promessa alla delegazione dei sindaci della Locride, che nel giorni scorsi sono stati ricevuti proprio dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
«Era l’unica cosa logica e fattibile che si potesse chiedere al Ministro» ci dice un medico ospedaliero che svolge ogni giorno il suo compito con la massima abnegazione e osservanza dei dettami di quel giuramento d’Ippocrate prestato una volta ottenuta l’abilitazione professionale.
«In effetti – ha proseguito il professionista – non si poteva chiedere al Ministro lumi sulle piccole e grandi mancanze di questo ospedale: per queste ci sono gli organi preposti: la direzione sanitaria e quella generale. Ben venga, dunque, l’ispezione ministeriale e sarà in quella sede che faremo presenti tutte le problematiche esistenti».
Intanto, rimane un po’ di perplessità sulla ormai famigerata lettera diramata in vista del turno di ieri notte al Pronto Soccorso, in cui la direzione sanitaria faceva sapere che erano stati esperiti tutti i tentativi per sopperire alla mancanza di altri medici e che gli stessi non avevano sortito alcun risultato. Una sorta di bandiera bianca. Resa ancora più paradossale dall’invito, rivolto in maniera discutibile sotto il profilo della logica comunicativa; in pratica si disponeva, nella lettera, di chiedere ai medici di turno negli altri reparti di dare una mano alla collega di turno al Pronto Soccorso, in caso di necessità, cosa che rappresenta la norma di ogni turno lavorativo, una condotta che ogni medico e infermiere di turno ha sempre osservato perché opera tutti i giorni con buon senso. Del dovere, innanzitutto.
Delle due l’una: o si dispone o si chiede.
Ma questa – direbbe Carlo Lucarelli – è un’altra storia…
In conclusione della nostra visita, dobbiamo rilevare come la fiducia nell’ispezione ministeriale che sarà disposta a breve, risponda a un’esigenza avvertita da molti operatori sanitari del nosocomio locrese, in particolare da chi fa sempre il proprio dovere fino in fondo, e anche di più.
L’aspettativa di chi onora il proprio camice, infatti, è quella che dopo l’ispezione si possa fare ordine nella vita dell’ospedale. Un ordine che, se ripristinato, farebbe sicuramente il bene dei pazienti. Solo il disordine, invece, potrebbe essere funzionale agli interessi di quei pochi che di una situazione come quella attuale sembrano non curarsi più di tanto.