foto fonte corriere.it
L’augurio che si può formulare alla Nazione e, di riflesso, alla Regione, non può essere diverso dall’essere più…Italia e più…Calabria, potendo contare principalmente sulle nostre forze ancorché potrebbe essere una contraddizione in termini facendo parte dell’Europa, ed avendo sullo sfondo proprio le elezioni europee nella prossima primavera: ciononostante non ci si può autorelegare all’angolo deprimendo le nostre forze, i nostri migliori talenti, la fantasia e l’estro tipicamente italiani che ci hanno sempre consentito di venir fuori, superandole, dalle difficoltà di ogni tipo e di ogni genere.
di Antonio Baldari
Siamo così giunti a poco più di ventiquattrore dalla conclusione del 2023, un altro anno che finisce e che sul palcoscenico della Storia sta per passare il testimone al 2024; buoni propositi, auspici, desideri sono tra i più svariati in questi momenti in cui si fanno, di rito anche i dovuti bilanci tanto per l’Italia quanto per la Calabria.
Bilanci che non possono non tenere conto dell’andamento esterno che condiziona, e non poco, l’andamento interno con l’ormai cronico conflitto in Ucraina e la nuova ma sempre antica guerra fra Israele e la Palestina per quel pugno di terra conteso sin dai tempi di Gesù; due fattori politico-economici che influenzano oltremodo l’azione politica e, di riflesso, economica di casa nostra con tutte le conseguenze che ne derivano.
Questo essere avvitati al Patto Atlantico e, in estrema sintesi, agli Stati Uniti, sta logorando oltremodo tutta la programmazione ed il popolo Italiano, che non ne può più di sentire di essere quotidianamente in guerra, un giorno sì e l’altro pure, ora con la Nazione “x” e domani con la Nazione “y”, e come viene, peraltro, dimostrato dal vistoso calo della fiducia che gli stessi Americani Statunitensi ripongono nel loro presidente. Che non può e non deve essere il presidente del mondo intero!
Ad ogni buon conto, ed anche e soprattutto per questo!, all’interno del BelPaese lo sviluppo vede una sola strada percorribile, quella dell’altrimenti detto “Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza” che dona vere e proprie boccate d’ossigeno oggi, come del resto è attestato dal pagamento della quarta rata che, in un nanosecondo, ha visto la richiesta all’Europa di pagamento della quinta rata; c’è bisogno di denaro fresco, di liquidità, viceversa si può combinare molto poco come si è desunto dalle dichiarazioni ufficiali dei leaders politici nelle settimane scorse.
Stante questo dato di fatto l’augurio che si può formulare all’Italia e, di riflesso, alla Calabria, non può essere diverso dall’essere più…Italia e più…Calabria, potendo contare principalmente sulle nostre forze ancorché potrebbe essere una contraddizione in termini facendo parte dell’Europa, ed avendo sullo sfondo proprio le elezioni europee nella prossima primavera: ciononostante non ci si può autorelegare all’angolo deprimendo le nostre forze, i nostri migliori talenti, la fantasia e l’estro tipicamente italiani che ci hanno sempre consentito di venir fuori, superandole, dalle difficoltà di ogni tipo e di ogni genere.
Sia un 2024 colmo del tricolore italiano, colmo della Calabria che sanno farsi valere essendo se stesse con le proprie, migliori, risorse.