(foto e video di Enzo Lacopo)
di Gianluca Albanese
LOCRI – “Smettiamola di pensare che il nemico sia sempre altrove e che si esprima con le parole di chi viene da fuori. Io non mi preoccupo di quello che ha detto Stella a Sanremo ma di quello che la gente di qua sa e non dice”. Nella sintesi finale di Paolo Pollichieni, direttore del Corriere della Calabria, c’è il senso del dibattito che ha costituito la prima parte della serata di premiazione del “Giugno Locrese” che ha avuto luogo ieri sera nella corte del palazzo di Città.
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Più incisivo ed efficace dell’illustre ospite che per un’ora ha risposto alle domande dei giornalisti (ovvero il giornalista e scrittore Gian Antonio Stella) nel corso del dibattito moderato dal presidente della giuria Pietro Melia, Pollichieni, locrese di nascita e da sempre residente nella città di Zaleuco, ha compiuto una spietata autocritica della sua generazione “che ha trovato – ha detto – una città molto migliore di quella che ha lasciato ai propri figli i quali adesso sono gli unici per i quali spero in un futuro migliore di quello che noi abbiamo dato loro”.
L’autocritica di Pollichieni, poi, si è estesa a tutti i calabresi “perché – ha detto – non è colpa di Roma se la ‘ndrangheta blocca i cantieri delle grandi vie di comunicazione e serve che tutti capiscano che questa terra è anche e soprattutto la loro”.
Prima di mettere una pietra tombale sulla polemica tra il giornalista del Corriere della Sera e il sindaco di Locri dopo le dichiarazioni rese da Stella sul palco dell’Ariston di Sanremo, Pollichieni ha detto di sperare nel nuovo vescovo che s’insedierà nella diocesi tra qualche giorno anche se – ha detto – conoscendolo so già che non andrà d’accordo con i Locresi perché non tollera certe cose” il direttore del Corriere della Calabria si è congedato da Stella citando Corrado Alvaro: “I calabresi – ha detto – hanno bisogno di essere parlati”.
In precedenza, dopo l’introduzione di Pietro Melia, Stella ha subito esordito parlando dei fatti di Oppido con l’inchino della processione davanti alla casa del boss, dicendo che “La polemica esplode perché la gente per bene non ne può più di certe cose”.
In seguito, Stella ha risposto alle domande dei giornalisti: oltre a Paolo Pollichieni e a chi scrive, infatti, c’erano sul palco Pino Lombardo della Gazzetta del Sud ed Enzo Romeo di Rtv.
Oltre ai numerosi aneddoti snocciolati da Stella (molti dei quali sono tratti dai suoi numerosi libri) il giornalista veneto ha detto, tra l’altro, che “Io e il collega Rizzo c’indigniamo con quello che non va in Italia perché la amiamo e non ne tolleriamo le contraddizioni. Non può essere colpa di Roma o del Nord se il PIL delle regioni povere della Bulgaria e’ superiore a quello della Calabria. Se non credessi alla capacità di riscatto del Sud – ha aggiunto Stella – stasera non sarei qui ma occorre che tutti siano in grado di rimboccarsi le maniche e non nascondersi più dietro gli alibi, nemmeno dietro l’alibi costituito dalla presenza opprimente della ‘ndrangheta”.
Questo è il video dell’intervento finale di Pollichieni.
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