DALL’ASSOCIAZIONE GENTE IN ASPROMONTE RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Itinerario Naturalistico Paesaggistico ad Anello
Il percorso proposto risale il torrente Melodari che si addentra nella vallata tra vigneti e uliveti e una serie di mulini di tipo greco, a ruote idrauliche orizzontali, mosse dalla forza di caduta contro le pale della ruota, dell’acqua incanalata in una condotta forzata.
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In questa grande culla della vallata dello Stilaro, in un paesaggio caratterizzato da grandiosi scorci panoramici che inducono a sostare per ammirare le soprastanti pareti del monte Consolino, di monte Stella e la grande valle dello Stilaro:
RADUNO: Ore 9.45 ingresso di Bivongi
PARTENZA ESCURSIONE: Ore 10.15
“I MULINI DELLA VALLE DELLO STILARO”
Tempo: Ore 5.00 Località: Bivongi
Dislivello: 320 slm 470 Comuni int: Bivongi – Pazzano
Difficoltà: E. Escursionistico
Secondo alcune testimonianze letterarie il primo mulino nella valle dello Stilaro è stato costruito nel secolo XIII dai Cistercensi che avevano in tale periodo estromesso i certosini dalla gestione della certosa di Serra San Bruno e importato in Calabria le novità industriali in atto in Europa. Il mulino veniva utilizzato per la frantumazione della galena (minerale di solfuro di piombo) estratta nella vicina miniera prima di essere fusa nell’annesso forno (da cui il nome “mulinudufurnu).
I mulini del corso medio alto dello Stilaro e dei suoi affluenti Pardalà e Melodari sono certo successivi a tale epoca. Sono tutti mulini del tipo “Greco” con ruote idrauliche orizzontali mosse dall’acqua proveniente da un torrente e incanalata in una condotta forzata. Questo tipo di mulini richiedeva un discreto salto idraulico e una piccola portata: proprio le caratteristiche dei corsi d’acqua della zona.
Le strutture architettoniche dei mulini erano semplici, prive di ornamenti, e si componevano in genere di due vani adiacenti: in uno erano situati gli organi meccanici e in un altro venivano depositati gli attrezzi e le granaglie. Nel vano sottostante c’era un cunicolo detto “carcerario” (carcara) dal quale defluiva l’acqua dopo aver azionato la ruota.
L’elevato numero di mulini in attività nella Vallata dal principio del ‘900 testimonia una fiorente attività imprenditoriale che serviva a soddisfare le esigenze degli abitanti del luogo e dei paesi limitrofi dove la produzione di cereali e grano era abbondante.
Si ha oggi memoria di ben ventidue mulini sul corso dello Stilaro di cui 8 sull’asta principale, 11 sull’affluente Melodari e 3 alimentati da sorgenti locali.
Il percorso proposto: nella prima parte (quasi sempre esposto al sole) risale il Torrente Melodari lasciandosi alle spalle l’abitato di Bivongi, per poi, nella seconda parte, portarsi sulla sponda opposta fino a raggiungere il versante dello Stilaro in corrispondenza di Luppinaridi. Il tutto in una cornice di verde in cui vegeta rigogliosa la ginestra creando delle vistose macchie gialle che abbelliscono il paesaggio e con la vista di suggestivi scorci panoramici sull’abitato di Pazzano, Monte Stella e Monte Consolino.
Descrizione sentiero:
Si parte dal parcheggio della casa di riposo “Nostra Signora di Lourdes” nei pressi dei campi da tennis di Bivongi, si risale verso il paese per circa 200 metri e giunti ai campi da tennis si prende la strada asfaltata a destra e superato il campo di calcetto ci si immette nella stradina a destra che porta al “cafuni di Mardari” sul terrente Melodari.
Sulla destra si possono vedere i ruderi del mulino Garganu e proseguendo sulla stradina tra gli orti e la collina, all’altezza di un’edicola dedicata a “Maria SS. Mamma Nostra” si trovano i mulini Poteda 1 e Poteda 2. Si prosegue lasciandosi il corso del torrente sulla destra fino a raggiungere il mulino “MastruCicciu” e più avanti il mulino Midea nei pressi di una casetta dove è anche possibile rifornirsi di acqua.
Dopo circa 200 metri si lascia la pista e si procede per un tratto lungo la fiumara rientrando poi sulla stradina in pietra. Dopo circa 3 Km dal punto di partenza si attraversa un vallone e si prosegue lungo la fiumara fino ad intercettare una strada interpoderale che porta ai piani di “Jeni d’angelu”.
Da qui si procede a destra, verso la collina, e si imbocca la pista di Grappidà da dove risalendo è possibile ammirare scorci panoramici suggestivi e di rara bellezzacon diverse sfumature di verdecon terrazzamenti lungo le scarpate della fiumara e con la vista su monte Stella, monte Consolino e gli abitati di Pazzano sulla destra e di Bivongi sulla sinistra. Arrivati ad una costruzione in lamiera si prosegue diritto e si scende seguendo la strada fino a scorgere dall’alto la sponda destra dello Stilaro.Continuando lungo la strada dopo circa 40 minuti di cammino si raggiunge il punto di partenza.