di Patrizia Massara Di Nallo
Reggio si radunerà intorno alla statua del suo Santo protettore con una processione fortemente voluta dal parroco della Chiesa di S. Giorgio al Corso, don Antonio Cannizzaro. Dopo decenni in cui il culto del Santo si era perpetuato con le celebrazioni solo all’interno della Chiesa e nella memoria collettiva, l’anno scorso per le vie cittadine è avvenuta la prima processione dell’ antica statua conservata nella chiesa di S. Giorgio al Corso e raffigurante un mezzo busto del Santo. Quest’anno, in vista della nuova processione, è stata realizzata dall’azienda Demi Art di Val Gardena una statua raffigurante S. Giorgio a cavallo che uccide il drago. La statua, ricavata da un monoblocco in legno di timo, pesa 300 chili, per la sua realizzazione sono occorsi sei mesi e sono stati raccolti circa 22mila euro di offerte. Sarà portata in processione, a spalla, fino al Museo dai portatori della vara della Madonna della Consolazione. Inoltre si è lavorato perché le manifestazioni in onore di S. Giorgio si potessero moltiplicare e si è riusciti a coinvolgere vari attori con iniziative culturali, rassegne musicali classiche e anche momenti conviviali e musica pop. I festeggiamenti, iniziati sabato 20 aprile, proseguiranno fino al giorno dedicato al Santo, il 23 aprile. Per la numerosa partecipazione dei fedeli e di tutti coloro interessati alle varie iniziative collaterali, hanno riscosso successo il convegno sul tema “ Il culto di S. Giorgio a Reggio” con il prof. Daniele Castrizio e la prof. Paola Colaci e il concerto con il maestro Silvia Scullari e il tenore Giuseppe Arena. L’ultimo giorno dei festeggiamenti vedrà il concerto dell’Orchestra e del Coro lirico “F. Cilea” diretto dal Maestro Alessandro Tirotta. Di seguito la locandina con i particolari dei festeggiamenti religiosi e delle iniziative civili a latere.
Il culto reggino a san Giorgio risale agli inizi dell’XI secolo quando Reggio sconfisse i saraceni che, occupata la Sicilia, insidiavano le coste calabresi. Precisamente nel 1086 il saraceno Ben-avert, re di Siracusa, sbarcò a Reggio distruggendo il monastero di San Nicolò sulla Punta Calamizzi e la chiesa di San Giorgio, ma il Duca Ruggero Borsa uccise in battaglia Ben-avert e conquistò Siracusa. Per questa vittoria i reggini adottarono san Giorgio a loro protettore perché secondo la leggenda popolare, contro Ben-avert, Ruggero fu assistito proprio dal San Giorgio. Allo stesso periodo risale la devozione della città a S.Giorgio, detto il “cavaliere dei santi, santo dei cavalieri”. Nella città di Reggio esistevano dalle origini del culto quattro chiese intitolate al santo patrono: San Giorgio de Gulferio o Intra (moenia); San Giorgio Extra (fuori le mura); San Giorgio di Sarteano nella Giudecca (poiché sorgeva nel quartiere ebraico), detta a volte san Giorgello e San Giorgio de Lagonia o dell’Agonia. La chiesa di San Giorgio al Corso o Tempio della Vittoria, oggi volge il portale principale sul Corso Garibaldi e costeggia la via Giudecca. Fu parrocchia nel 1596 e, distrutta dal terremoto del 1908, fu ricostruita ed inaugurata nel 1935. Presenta attualmente una struttura imponente con facciata di stile classico con un portale sormontato da una grande vetrata su cui è raffigurato San Giorgio nell’atto di uccidere il drago. Nel portale e ai suoi lati si trovano dei bassorilievi rappresentanti scene e località delle battaglie del primo conflitto mondiale ( da qui Tempio della Vittoria).