Salgono a nove le mensilità non retribuite dei lavoratori dipendenti della Comunità Montana area Grecanica. A nulla sono valsi gli incontri con i vari sindacati, le riunioni con la classe politica, e persino il verbale di accordo siglato dalla Regione. Proprio durante la riunione svolta il sedici ottobre scorso a Palazzo Alemanni, a Catanzaro, per affrontare la problematica riguardante la vertenza dei lavoratori delle Comunità Montane Calabresi, si era giunta alla sottoscrizione di un verbale d’intesa. All’incontro parteciparono le organizzazioni sindacali, il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, l’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra e il direttore generale della Presidenza della Giunta Franco Zoccali.
In quell’occasione l’assessore Trematerra aveva comunicato l’avvenuta decretazione per il trasferimento alle Comunità Montane della somma complessiva già previste nel bilancio 2012, pari a un milione e cento mila euro. La Giunta Regionale inoltre, si era impegnata nei tempi strettamente necessari a deliberare una variazione del bilancio per la copertura del fabbisogno finanziario al fine di soddisfare il pagamento dei salari sino alla data del prossimo 31 dicembre. Per di più, il bilancio di previsione del 2013 dovrà prevedere la quantificazione della somma necessaria per il pagamento delle retribuzioni contrattuali dei dipendenti del personale della Comunità Montane Calabresi. Il verbale d’accordo è stato siglato per la parte istituzionale dal Presidente Scopelliti, dall’assessore Trematerra e dal direttore generale Zoccali, mentre per la parte sindacale, dalla Cgil, dalla Cisl e dalla Uil. Ma cosa è successo dunque dopo il sedici ottobre? In pratica, poco o nulla. I dipendenti attendono in vano le loro mensilità, e al momento di quei soldi neppure l’ombra. Eppure proprio in quell’incontro il Presidente Scopelliti aveva espresso il proprio compiacimento per l’avvenuta intesa con le sigle sindacali, «io e l’assessore Trematerra, nonostante la crisi economica che ha colpito l’Italia, cerchiamo sempre di venire incontro alle esigenze dei lavoratori. Quello delle Comunità Montane è un comparto importante che va seguito con grande attenzione. Ho accolto poi con soddisfazione gli applausi dei lavoratori che si trovano all’esterno di Palazzo Alemanni, a conferma che noi non abbandoniamo nessuno». Peccato però, che gli stessi lavoratori, dalla classe politica si sentono davvero abbandonati, e ancora una volta presi in giro dalle tante promesse disattese. Una beffa dietro l’altra. E mentre nelle stanze di palazzo sindacati e politici discutevano e decidevano le sorti degli impiegati, alcuni di loro chiedevano di essere ascoltati e ricevuti. Ma nessuno ha permesso loro di entrare. La rabbia ora aumenta di giorno in giorno, soprattutto dopo la scomparsa di un collega, per cause sicuramente fortuite, dovuta a terribile infarto. Un collega che da sempre, come gli altri si era battuto per avere riconosciuto il diritto della retribuzione. Sono queste quindi le storie di alcuni lavoratori delle Comunità Montane dell’area Grecanica. Storie che hanno come comune denominatore il fatto di essere dei lavoratori. E l’assenza di una classe politica, secondo i dipendenti, questa volta sembra aver toccato il fondo. La frase d’indignazione degli uomini e delle donne riecheggia per tutta la Calabria, «a noi i sacrifici, a loro i privilegi». Eppure il Governo Berlusconi, rammentano i dipendenti «ha espresso il fondo consolidato per le Comunità Montane, trasferendo la competenza in campo alle Regioni. A differenza di altre più sensibili, la Regione Calabria non ha mai provveduto a integrare, con la parte di propria competenza, le somme necessarie per la retribuzione dei dipendenti, creando un disagio ai lavoratori dell’ex 285» . Nei due giorni silani, come già abbiamo letto in un articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud del 21 novembre, «sono state affrontate tutte le questioni di maggiore rilevanza, ed è stato deciso all’unanimità di inserire nel bilancio di previsione tutti quei pagamenti relativi alle competenze annuali di pertinenza per l’intero anno 2013, per quei settori che, particolarmente sensibili, quali forestazione, agricoltura, trasporti, servizi sociali, precariato, Lsu – Lpu, Comunità Montane». È il momento dunque, di fare un bel nodo al fazzoletto e di mantenere gli impegni intrapresi proprio durante la riunione del sedici ottobre.
SIMONA ANSANI