Negli ultimi trent’anni si è riscontrato un progressivo aumento dei problemi legati all’infertilità. Il fenomeno, sebbene con percentuali che oscillano a seconda dell’area geografica presa in esame, sembra coinvolgere un’ampia fetta della popolazione mondiale maschile (ossia il 17,5% a livello globale, come rilevato da un recente studio eseguito dall’OMS), con una preoccupante crescita dei casi tra i soggetti di giovane età.
Ad oggi, in particolare, si stima che il 50% delle coppie che faticano a raggiungere una gravidanza debba ricercare l’origine di tale condizione nella scarsa qualità del liquido seminale. Più precisamente, si parla di oligospermia (quando il seme contiene un numero ridotto di spermatozoi), astenospermia (quando la motilità degli spermatozoi è inferiore rispetto alla norma), teratozoospermia (quando si notano anomalie morfologiche) o, ancora, necrozoospermia (quando a risultare intaccata è la vitalità degli spermatozoi).
Alla base di tutto ciò vi è, innanzitutto, una predisposizione genetica; al tempo stesso, però, non bisogna sottovalutare l’importanza di alcuni fattori “esterni”, tra cui il consumo di certi farmaci, le scelte alimentari e lo stile di vita. Vediamo, dunque, quattro “buone abitudini” da seguire per migliorare sia la qualità del seme, sia il proprio benessere in generale.
1 Sottoporsi regolarmente ai controlli medici
A cominciare dagli esami di base, per proseguire con i controlli specificamente mirati a valutare la qualità del seme, sottoporsi a regolari visite mediche è il primo passo per mantenere l’organismo – apparato riproduttivo incluso – in condizioni di salute ottimali.
Il test consigliato, in questi casi, prende il nome di spermiogramma e consiste nell’analisi di un campione di liquido seminale raccolto dopo almeno 36-72 ore dall’ultimo rapporto sessuale. Tale metodo permette di osservare sia la concentrazione, sia le caratteristiche (forma, motilità, vitalità, ecc.) degli spermatozoi in esso contenuti, così da escludere eventuali anomalie che rischiano di ridurre la fertilità e, quindi, le chance di concepimento.
Per prenotare uno spermiogramma presso un laboratorio privato nella propria città, oggi è possibile utilizzare la piattaforma CupSolidale. Il prezzo della prestazione varia a seconda del luogo e della struttura (si parte da un importo minimo di 10 euro circa, per arrivare ad un massimo di 200 euro: la media nazionale, pertanto, si aggira intorno ai 60-70 euro), mentre i tempi di attesa sono compresi tra 24 ore e 3-4 giorni lavorativi.
2 Seguire una dieta sana
È ormai noto come l’alimentazione giochi un ruolo determinante nell’aumentare o ridurre la qualità del seme, ma non solo. In generale, infatti, gli specialisti suggeriscono di seguire una dieta sana e variegata, che dia priorità ai prodotti di origine naturale (in primis frutta e verdura). Al tempo stesso, è preferibile limitare al minimo i cibi ultraprocessati, ricchi di zuccheri, grassi, conservanti e/o pesticidi, per ridurre il rischio di sviluppare obesità, diabete ed altre patologie croniche che impattano negativamente sulla fertilità maschile.
La dieta mediterranea è considerata, da gran parte degli specialisti, un esempio virtuoso, specie se associata ad alimenti ad alta concentrazione di antiossidanti, che contribuiscono a regolare il funzionamento del sistema riproduttivo, come ad esempio:
- agrumi;
- pomodori;
- verdura a foglia verde;
- ortaggi;
- pesce e carni bianche (salmone, tacchino, ecc.);
- semi e frutta secca (semi di girasole e di zucca, anacardi, ecc.);
- caffè;
- latte intero.
3 Migliorare lo stile di vita
Terzo ed ultimo punto, ma non meno importante dei precedenti: avere a cuore il proprio stile di vita, evitando di incorrere in abitudini scorrette o, peggio, malsane.
Tra queste, ricordiamo:
- Attività fisica insufficiente → Per mantenere il corpo in salute non occorre allenarsi duramente e nemmeno praticare per forza una disciplina sportiva. Talvolta, infatti, possono bastare 30-60 minuti al giorno di esercizio fisico a bassa intensità: un giro in bicicletta, una nuotata al mare, una passeggiata a ritmo sostenuto, ecc..
- Consumo di alcolici, fumo di sigaretta e uso di sostanze → L’introduzione di sostanze nocive nell’organismo mette a rischio la produzione di spermatozoi, oltre ad avere seri effetti negativi sulla salute complessiva della persona. È importante eliminare queste cattive abitudini (se necessario, chiedendo supporto ad un professionista).
- Stress → Infine, un fattore da non sottovalutare è proprio lo stress, poiché in grado di apportare conseguenze spiacevoli a livello sia fisico – dunque, anche per quel che riguarda la fertilità – che psicologico. Imparare a gestire le situazioni stressanti, dal lavoro alle difficoltà relazionali, è un nodo cruciale per chiunque aspiri a mettere al mondo un figlio. Anche in questo caso, quindi, può essere utile rivolgersi ad uno specialista per intraprendere un percorso terapeutico adatto alle proprie esigenze.