DA MARIA TERESA FRAGOMENI, SEGRETARIA CIRCOLO PD SIDERNO, RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Fino ad oggi ho sempre scelto di non reagire ai vari attacchi provenienti dall’interno, anche se spesso rivolti alla persona e non alla carica che rappresento, ma questa volta ritengo sia mio dovere spendere alcune righe a salvaguardia della dignità di un organo del circolo e dell’onorabilità (anche se non ce ne sarebbe bisogno) delle persone che ne fanno parte.
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Qualche giorno fa, Paolo Fragomeni, nel prendere posizione a favore della cugina e tesserata Messineo, ha definito la locale Commissione di Garanzia “ridicolo tribunale dell’inquisizione” ed i suoi componenti “giudici da strapazzo, molto somiglianti a dei pupi” che “denotano tutta la loro mediocrità e i loro limiti nel confronto aperto”.
Si tratta di parole che si commentano da sole, poco eleganti in bocca a chiunque e, certamente, indegne di una persona con il passato politico di Paolo Fragomeni.
Purtroppo, chi conosce la storia politica di Siderno, sa benissimo che l’acredine di Paolo nei miei confronti è una sorta di peccato originale acquisito, senza dolo e senza colpa, all’atto dell’elezione a segretario di circolo e che si ricollega alla mia vicinanza politica ed al mio legame parentale con Mimmo Panetta, con cui lo stesso Paolo ha condiviso una buona parte del proprio percorso politico.
Ho aperto e chiuso questa breve parentesi, per chiarire che non era mia intenzione replicare a Paolo Fragomeni, non l’ho mai fatto in passato e non l’avrei fatto adesso, in ossequio al mio ruolo istituzionale e di garanzia all’interno del Circolo cittadino.
Tuttavia, non posso esimermi dallo stigmatizzare l’attacco personale nei confronti dei membri della Commissione di Garanzia, il cui spessore morale, politico e culturale è fuori e al di sopra di ogni discussione.
Altrettanto fuori discussione è la legittimità istituzionale dell’Organo eletto, a norma di statuto ed all’unanimità dei presenti (per inciso, l’art. 4 comma 2 del Regolamento delle Commissioni di Garanzia, nell’indicare il numero dei componenti, distingue e prevede chiaramente tre gradazioni territoriali, oltre alla Commissione Nazionale, ossia le “Commissioni regionali e delle province autonome, le Commissioni Provinciali e le Commissioni Territoriali).
Non mi soffermo, poi, sul merito del provvedimento disciplinare, il cui eventuale riesame spetta alla commissione superiore funzionalmente e territorialmente competente.
Ciò che non condivido è la strategia di contestare una decisione sanzionatoria, non attraverso una difesa di merito ma attraverso la delegittimazione dei Giudici.
Abbiamo sentito per tanti (troppi) anni Berlusconi e il centrodestra (dal nazionale fino alle vicende che hanno interessato il Comune di Siderno) parlare di toghe rosse e di processi politici, e speravamo di non dover assistere, anche in casa nostra, a queste stravaganti strategie difensive.
Poi, onestamente, la semplice idea che delle persone dello spessore di Emmida Multari, Odoardo Barbarello e Nunzia Calderazzo possano farsi condizionare da una giovincella (magari!!!) che non ha neppure la metà della loro esperienza politica, è un’idea che, tra qualche anno, farà sorridere perfino lo stesso Paolo Fragomeni, per il solo fatto di averla immaginata.
Per concludere, anche in ossequio alle parole del segretario regionale Ernesto Magorno il quale, passato questo venerdì dalla sede, assieme a Nicola Irto, per salutare il circolo di Siderno, ha ribadito l’importanza, a Siderno come altrove, di essere uniti contro il centro destra, chiudo questa mia riflessione, invitando Paolo e Maria Grazia a guardare al futuro e a non disperdere le loro copiose energie, che sarebbero preziose se convogliate in un progetto comune. Progetto che, d’altronde, il Circolo, più unito che mai, sta già costruendo assieme a Siderno Libera e ad altre realtà locali, al fine di far uscire Siderno dal lungo medio evo politico – amministrativo nel quale, i quindici anni di malgoverno del centro – destra, l’hanno fatta precipitare.
Mariateresa Fragomeni
Segretario del Circolo di Siderno