di Antonio Baldari
C’è un uomo solo al comando, in Calabria, ed è Roberto Occhiuto, governatore della Regione. Un uomo solo per due semplici motivi: il primo sta nel riconoscimento politico recentemente avuto dal presidente per quanto concerne la propria appartenenza al partito politico di berlusconiana origine e memoria – proprio quest’anno nel trentennale dalla fondazione da parte del defunto Cavaliere di Arcore – che è “Forza Italia” di cui Occhiuto ne è divenuto vicecoordinatore nazionale. Nomina di cui gode a compartecipazione con altre suoi compagni della ventura, che senza alcun dubbio lo ha consolidato non solo nella compagine partitica degli Azzurri” ma anche e soprattutto alla guida della Regione Calabria, alla quale venne chiamato giustappunto da Silvio Berlusconi all’indomani del decesso dell’ex governatrice, la prima donna calabrese della storia, che fu Jole Santelli.
Secondariamente, attraverso questa, importantissima, investitura Occhiuto ha ulteriormente scavato il fossato tra se, e la sua maggioranza insieme, nei riguardi dell’opposizione regolarmente eletta e presente nel parlamentino calabrese, che di “opposizione”, a ben guardare, ha davvero molto poco stante l’aspetto da “ghostbuster” che ha assunto nel corso del tempo essendo protagonista del silenzio più assoluto.
E del nulla cosmico rispetto alle gravi problematiche che attanagliano la regione da tempi biblici, per le quali non si è stati sin qui degni di un’iniziativa che sia stata una, con tutte le conseguenze del caso per i cittadini chiamati ad assistere a tale, deprimente, spettacolo senza potere avere la benché minima gioia di un contraddittorio, che sia uno!, perché “panta rei”, tutto scorre nel silenzio generale, tutto scorre. Non ci sono manifestazioni di piazza, non c’è più la classica “chiamata alle armi” per stimolare i cittadini alla protesta; va tutto così, e va tutto bene “madama la marchesa”, avanti tutta!
Per la gioia di chi sta davanti dormendo sonni tranquilli, tanto domani l’autonomia differenziata – tanto per dire dell’argomento del momento – qualcuno la pagherà e, quasi sicuramente, saranni i cittadini calabresi. Come sempre del resto.