Il governo Draghi, con il Decreto Sostegni Ter approvato a marzo, ha anche prorogato e modificato il Bonus Facciate: scopriamo perché usufruirne.
Bonus facciate, proroga 2022: tutto è continuato come prima o ci sono novità? Ebbene, le novità non sono mancate quando il governo Draghi, a marzo 2022, ha deciso di far continuare ad esistere questo incentivo. Di recente (a settembre) l’Agenzia delle Entrate ha tra l’altro aggiornato la guida al Bonus Facciate, in cui sono elencati per esteso tutti i requisiti e le regole (e procedure) da seguire.
Il Bonus Facciate è una grande occasione per dare un nuovo volto alla tua casa: scopriamo cosa fare e perché usufruirne.
Bonus Facciate e Superbonus: volani per l’economia, ma anche generatori di speculazione
Il Bonus Facciate e il Superbonus 110% sono stati delle misure che hanno portato una grande spinta al settore edilizio italiano, per quanto il numero di cittadini che ne hanno potuto godere i benefici è stato limitato. Tante le famiglie che contemporaneamente hanno usufruito dell’incentivo che molti materiali hanno visto i loro prezzi salire alle stelle per scarsa reperibilità (nonché per la situazione economica e geopolitica mondiale) e per lo svilupparsi delle solite speculazioni finanziarie.
Un primo elemento da tenere in conto è quindi il costo della materia prima: anche se il Bonus Facciate assicura uno sconto (del 60%, non più del 90% come prima del Decreto Sostegni Ter di marzo 2022), il materiale necessario ai lavori è cresciuto molto nel prezzo, e comporta spese importanti nel caso l’intervento sia molto esteso.
Cosa si può fare con il Bonus Facciate?
Nel suo sito, l’Agenzia delle Entrate ha specificato che i cittadini in regole per accedere al bonus potranno utilizzarlo per i seguenti lavori di ristrutturazione delle facciate di un edificio:
- pulitura o tinteggiatura esterna sulle strutture opache della facciata;
- interventi su balconi ornamenti e fregi, inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura;
- interventi sulle strutture opache verticali della facciata influenti dal punto di vista termico o che interessino oltre il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio.
Il giudizio della Corte dei Conti nel 2021
A fine 2021 la Corte dei Conti si è espressa sui risultati di questi due bonus edilizi, ravvisando elementi di positività ma anche di forte negatività. In primo luogo, i bonus hanno mostrato che nonostante l’agevolazione sono gli italiani più abbienti ad averne usufruito: il 25% circa dei cittadini più ricchi ha avuto accesso ai bonus, contro il solo 2% dei meno abbienti. Questo sia per le conoscenze necessarie per poter iniziare l’iter di richiesta e ottenimento del bonus, sia per l’evidente differenza di rischio per le due fasce di reddito (i più ricchi possono sopportare il pagamento degli interessi delle banche e i vari costi aggiuntivi che si accumulano man mano che i lavori avanzano, i meno abbienti no).
Bonus o non bonus?
Si capisce quindi come sia complicato accedere ai bonus edilizi introdotti nel 2020 dal governo “Giallo-Rosso” presieduto da Giuseppe Conte. Con Draghi sono state apportate modifiche atte a diminuire le truffe, ma l’unico effetto è stato l’aumento della complicatezza dell’iter. Questo ha ancor di più significato che i meno abbienti non hanno potuto neanche provare ad accedervi.
A chi decida di avventurarsi nel mondo dei bonus edilizi consigliamo di essere pronto a un processo lungo, e per prima cosa di assicurarsi di essere idoneo all’accesso.