di Adelina B. Scorda
BIANCO – “Vorrei una legge che…” è il progetto a cui ha partecipato l’istituto comprensivo Macrì di Bianco nell’ambito delle direttive promosse dal Senato della Repubblica in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. L’iniziativa realizzata con l’approvazione del dirigente scolastico Sebastiano Natoli si è svolta in collaborazione con il centro di accoglienza Exodus di Africo.
A essere coinvolti, seguendo le direttive ministeriali, gli alunni delle prime classi sezione A, accompagnati dalle docenti Maria Strati, Antonella Sicari e Maria Sgabelluri e Giuseppina Marino. L’indirizzo seguito dal progetto elaborato dagli alunni di Bianco, ha focalizzato l’attenzione sulla condizioni in cui vivono i ragazzi stranieri dei centri di accoglienza entrando anche fisicamente in quella che è una realtà estremamente delicata e complessa. L’accento posto dalle prime classi dell’istituto Macrì va dunque in questa direzione, da qui la scelta di elaborare una legge dal titolo “Vorrei una legge che… tuteli lo straniero e anche me”
Scopo dell’iniziativa è stato quello di far riflettere i bambini e i ragazzi su temi a loro vicini e di far cogliere l’importanza delle leggi sulla regolamentazione della vita di tutti i giorni, incentivando il senso civico e di partecipazione democratica.
Da qui la scelta dell’istituto Macrì di concentrarsi su un tema che tocca da vicino la comunità bianchese e l’intero Istituto. “Aprire una finestra sul mondo dell’accoglienza, sulle difficoltà che circondano la vita degli stranieri – spiegano – è stato un modo efficace e costruttivo per far comprendere ai ragazzi un tema che ha un impatto sociale, economico ma soprattutto culturale sulle vite di tutti noi.
“Vorrei una legge che – proseguono gli insegnati – è stata un’esperienza che non solo ha avvicinato i ragazzi al mondo delle norme ma che ha creato uno stretto legame fra gli alunni e i ragazzi che risiedono nella struttura di Africo. I ragazzi dopo aver ampiamente trattato l’argomento delle multi etnie e dell’accoglienza e hanno realizzato diversi cartelloni nei quali spiegavano il motivo della loro scelta sono stati ricevuti e accolti con grande gioia dagli stranieri che risiedono nella struttura Exodus”.
Un’esperienza, dunque, che ha avuto alla base la volontà di conoscere e di capire, partendo anche dalle piccole cose. “Un’emozione grandissima – raccontano gli insegnati – è stato lo scambio del pane italiano con quello irakeno che i nostri amici hanno preparato al momento e condiviso con noi”.
Uno scambio fra culture e conoscenze che dopo la visita alla Moschea è culminata con l’invito da parte degli alunni dell’Istituto Macri, ai loro nuovi amici stranieri di partecipare al concerto di Natale della scuola.