DI SEGUITO LA NOTA STAMPA DIFFUSA DA GIOVANNI CERTOMA’
ROCCELLA IONICA – “Da quando ho abbracciato il “progetto Shoah”, dell’amico Domenico Scali, ho avuto come obiettivo primario, il recarmi personalmente in quei luoghi, per accrescere la voglia di conoscenza di quanto ho sempre letto nei libri di storia, ma non avrei mai immaginato di provare quelle intense emozioni, che Domenico stesso, mi aveva preannunciato.
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Oltrepassati i tornelli di accesso, subito ti trovi difronte a quel cancello maledetto… ti trovi a percorrere i viali delineati dal filo spinato, allora, elettrificato da ben 360 volts, e sei spinto ad entrare in quei “blocchi” numerati…
Il muro della morte è ancora lì, pieno di buchi e di pallottole che inducono a soffermarsi, a dire una preghiera, o a deporre un fiore, anche semplice e rovinato, colto magari, in un angolo di qualche viale adiacente, sempre se sei fortunato a trovarlo, perché ad Auschwitz, anche l’erba si rifiutava di crescere”.
Potrebbero bastare questi lapidari pensieri, per comunicare la sofferenza interiore provata da Pino Curtale, visitando quel campo. Ma il suo “compito” sente che è un altro: condividere con più persone possibili quello che ha visto e provato nel suo animo. E tra i tanti scatti effettuati, ne ha selezionati 35; 35 fotogrammi che gli permetteranno di “varcare nuovamente quel cancello. Ripercorrerò quei viali, con la memoria. Andrò a quel terribile periodo. Riproverò gli stessi brividi, il mio sguardo andrà oltre quel campo e mi farò la stessa domanda: perchè?”.
La mostra sarà allestita presso l’ex Convento dei Minimi, a Roccella Jonica (R.C.) , dal 28 al 30 gennaio.
