Il segretario regionale dell’Unione Generale del Lavoro (Ugl) Ornella Cuzzupi, nella qualità di delegato nazionale ai rapporti con il Parlamento, è stata audita alla VI Commissione “Cultura” della Camera dei Deputati.
Una grande soddisfazione per la nostra Regione: Ornella Cuzzupi è stata l’unica delegata regionale ad essere stata ammessa ai lavori di modifica della riforma della cosiddetta “Buona Scuola”. La legge 107/2015 ha prodotto molti guasti nel sistema scolastico italiano e, soprattutto, calpestato i diritti dei precari di lungo corso e di chi ancora oggi è rimasto prigioniero delle graduatorie ad esaurimento.
Queste le principali osservazioni portate dal segretario regionale della Ugl alla Camera dei Deputati.
“E’ evidente che l’attuale sistema di reclutamento necessita di una rivisitazione che non può essere fatta come è avvenuto in passato, ma deve avvenire tramite un passaggio graduale che deve tenere in considerazione le esigenze del sistema scolastico italiano, ma anche quelle degli alunni. Il tutto deve avvenire con parametri collegiali e non unilaterali e discrezionali, come purtroppo si è già tentato di fare. Prima di procedere con nuovi meccanismi concorsuali, occorre portare ad esaurimento le graduatorie vigenti. In merito alla formazione si ritiene che il percorso proposto dal Governo sia troppo lungo e complesso (laurea magistrale,concorso, contratto triennale, diploma di specializzazione, valutazione finale)”.
Il segretario regionale ha poi sottolineato la necessità di garantire il diritto allo studio in tutto il Paese e specie nelle zone più svantaggiate, valutando la possibilità di adottare il tempo pieno anche nei comprensori a più alta densità criminale.
“Un modo – ha detto ancora Ornella Cuzzupi – per aiutare i ragazzi e formarli lontani da contesti pericolosi. Il diritto allo studio deve essere considerato quale condizione essenziale per tutti i cittadini e in ogni parte d’italia. In particolar modo nelle aree a rischio, occorre istituire o potenziare le scuole a tempo pieno, dando la possibilità agli alunni di fruire, oltre alle attività didattiche curriculari, anche delle attività opzionali, ricreative o ludiche, debitamente organizzate dalle istituzioni scolastiche sulla base delle reali esigenze territoriali. Le scuole aperte possono rappresentare un valido strumento di aggregazione sociale e culturale. Agli alunni andrebbero erogati i servizi essenziali (mensa, libri di testo, strumenti didattici, trasporti, ecc.) che sono anche un valido supporto per le famiglie svantaggiate”.
Ufficio Stampa
Ugl Calabria