di Enzo Romeo
Sono un cattolico, prima di tutto un credente, con le mie contraddizioni, i peccati e i miei interrogativi. Seguo con passione le dinamiche appena cominciate del Conclave, e spero che in poco tempo (sarà oggi stesso?) i 133 elettori indichino il successore del grandissimo Papa Bergoglio.
Si, sono un ammiratore estasiato di Papa Francesco e, pertanto vorrei che la Chiesa proseguisse sul percorso del Pontefice scelto nel 2013 e arrivato dalla “fine del mondo”. Altro che fine del mondo, altro che luoghi remoti, la centralità di Francesco è innegabile, la bellezza del suo rivolgersi al gregge forse unica, la determinazione nell’avviare e arrivare ad una svolta epocale, assolutamente esemplare. Quindi spero in ulteriori passi avanti e non in un ritorno al conservatorismo. Ma se così non dovesse essere, il successore di Francesco sarà anche il mio nuovo Papa ed io, contraddittorio, consapevolmente peccatore, sosterrò nel mio io spirituale la politica e la dimensione religiosa del nuovo vescovo di Roma. Roma! Città Santa. Città Eterna. Ritrova il meraviglioso proscenio dell’ elezione del Papa. Un proscenio meraviglioso donatole,per sempre e inconfutabilmente, dalla storia dei tempi.Il dovere, sentito e non imposto, di ogni cattolico è quello di onorare il Papa. Sul punto non ci sono dubbi A questa regola devono attenersi tutti, anche coloro che, convinti della necessità di una Chiesa conservatrice e dogmatica, non hanno condiviso molto di Francesco e, silentemente, hanno stigmatizzato – mi riferisco a semplici fedeli come me – le impostazioni innovatrici disegnate dal Santo Padre italo-argentino. Forse lo hanno rispettato, ma amato no. E adesso lo sappiamo in modo molto più netto e chiaro che nel corso dei 13 anni di Pontificato.
Se cattolici si è, non si può prescindere da un principio netto e assoluto: l’elezione del Papa è il frutto del volere dello Spirito Santo al quale, come diceva Francesco, nelle nostre preghiere non sempre ci rivolgiamo. Dovremmo, dunque, sempre ricordare questo elemento di riflessione, non solo perché centrale, ma anche per la forza purificatrice che rappresenta.Sono un peccatore, contraddittorio e spesso un fedele utente (non è un complimento), ma appena vedremo la fumata bianca uscire dal comignolo della Sistina, il nuovo Papa, per me e spero per tutti, sarà assoluta e impareggiabile guida di un miliardo e 500 milioni di uomini e donne.