RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
In prossimità della Pasqua ci troviamo ancora una volta costretti a scrivere per evidenziare la drammatica situazione dei lavoratori della Locride Ambiente che sino ad oggi si erano trovati costretti a sospendere in via di autotutela la propria attività lamentando, nella migliore delel ipotesi il pagamento in pratica di ben tre mensilità , laddove i più ‘fortunati’ arrivano addirittura a cinque o più.
La prospettiva di dover continuare a tirare la cinghia anche in occasione delle festività pasquali, infatti, aveva determinato tali lavoratori a dire basta, scendere sul piede di guerra e non lavorare.
La mobilitazione spontanea dei lavoratori faceva seguito alle difficoltà che le varie Amministrazioni stavano palesando in merito ai pur attivati interventi sostitutivi delle stazioni appaltanti cui i lavoratori, a mezzo della scrivente O.S. che li rappresenta, avevano attivati con quella che ormai purtroppo diventata una triste consuetudine cui i lavoratori sono costretti ogni mese per tentare di ottenere il pagamento di una almeno delle retribuzioni arretrate.
Perchè qui non si parla di essere pagati ogni mese, per come pur sarebbe normale, ma di protestare e attivare i meccanismi legali solo per la possibilità prima o poi e dopo mesi di ritardo di recuperare qualcosa di quanto spettante.
La protesta ha portato qualche misero risultato con qualche lavoratore che ha ottenuto o sta per ottenere il pagamento di una mensilità mentre qualcuno ancora non sa se riuscirà per Pasqua a mettere in tavola; fatto sta che i lavoratori, responsabilmene, hanno deciso di riprendere a lavorare.
Ma questo non significa che i problemi sono risolti, tutt’altro essendo ancora notevole il ritardo e soprattutto non essendoci spiragli che facciano presagire un cambiamento da parte dell’azienda che, siamo sicuri, anche il prossimo mese, non retribuirà i lavoratori, essendo in ciò facili profeti visto che tale situazione si trascina ormai da anni senza soluzione alcuna di continuità.
Anche i Comuni che pur fanno parte del Consorzio e sono quindi soci della Locride Ambiente dovrebbero darsi una regolata intervenendo decisamente a far cambiare rotta ad un’azienda che la rotta ormai sembra averla persa.
In questa ottica non hanno molto senso le operazioni di propaganda elettorale che alcuni candidati a Sindaco hanno pensato bene di mettere in scena in questi giorni turbolenti di proteste dei lavoratori, promettendo in caso di elezioni interventi e sostegno anche perchè qui non è questione di uomini ma di metodi e strategie e alcuni dei candidati fanno parte di sigle e partiti che hanno amministrato anche nel recente passato senza che tuttavia, nel periodo del loro mandato, la situazione fosse diversa da quella esistente oggi.
E poi c’è l’azienda che l’unica grande responsabile su cui ricadono tutte le colpe con una gestione che, al di là dei pagamenti che resta sempre e comunque un nervo scoperto che ogni mese puntualmente continua a pulsare, risulta dissennata ed irrispettosa dei diritti dei lavoratori costretti a subire una vera e propria mobilità selvaggia con sedi di lavoro e destinazioni che cambiano senza preavviso alcuno ad ogni piè sospinto e senza alcuna, plausibile o meno, motivazione.
Mancanza di preavviso che si ripete anche per i turni di servizio in pratica predisposti ad horas con i lavoratori che scoprono di dover lavorare solo pochi minuti prima dell’inizio del loro turno.
Il tutto con le ovvie ricadute sull’organizzazione del proprio tempo libero e della propria vita familiare visto che in tal modo gli stessi si trovano nell’impossibilità di programmare alcunchè, anche una semplcie visita medica.
Programmazione che peraltro risulta di fatto negata dall’assoluta assenza di mezzi finanziari conseguente ai ritardi e alla saltuarietà con cui vengono erogate le retribuzioni che certo non consente loro alcuna possibilità di organizzazione essendo persino in dubbio la possibilità di provvedere ai più elementari bisogni di sostentamento.
Per non parlare infine dell’accanimento disciplinare con cui la Locride Ambiente persegue i lavorattori nei cui confronti, infatti, si assiste ad un proliferare di procedimenti disciplinari, spesso capziosi e infondati, che si concludono sempre e comunque con una sanzione tanto che viene da chiedersi se l’abuso nell’esercizio del potere disciplinare non sia una vera e propria strategia aziendale per abbattere, tra sospensioni e multe, le retribuzioni dei lavoratori che l’azienda ha così tanta difficoltà a corrispondere.
E di fronte a ciò i lavoratori, nel breve, sono privi di tutela visto che i tempi della giustizia sconsigliano loro di adire le vie legali per sanzioni singolarmente poco rilevanti ma che rilevanti lo divengono per davvero, incidendo non poco sulle loro retribuzioni, se cumulate e prese tutte insieme.
Sarebbe ora che questa situazione avesse termine ma la soluzione di tutto ciò non è nelle mani e nella possibilità dei lavoratori che più di protestare e indignarsi e difendersi in Tribunale non possono fare.
Quello che serve è un deciso cambio di passo nella gestione aziendale che inevitabilmente necessita di una maggior convolgimento nella gestione aziendale dei Comuni soci che ne fanno parte.
L’azienda oggi viene gestita male individuando nei lavoratori il proprio nemico e, per di più, risulta poco competitiva per i motivi sopra esposti; punti su cui sono altri, e non i lavoratori, ad avere potere di intervento.
Quello che chiediamo quindi e che le istituzioni, i Sindaci attuali e quelli futuri intervengano a far cambiare direzione ad un’azienda che, così come è oggi gestita, non può più andare avanti.
E che non si traduca tutto ancora una volta in vuote promesse elettorali.
Vibo Valentia, 31 marzo 2021
Il Responsabile Provinciale
Slai -Cobas di Vibo Valentia
Nazzareno Piperno