di Simona Masciaga
SIDERNO – Ecco finalmente qualcuno che, con sapienti argomentazioni, riesce a parlare di mafia senza cadere nella banalità di nomi, disastri, corruzione senza descrivere il paese di San Luca come uno scorpione disteso tra i monti, ma traendo con eleganza e loquacità la stessa descrizione attraverso i brani di Corrado Alvaro. Questo è Arcangelo Badolati, illustre giornalista che nel presentare la sua ventesima fatica letteraria “Santisti e ‘ndrine” (2018, edizioni Pellegrini), ieri, alla presenza di un pubblico assai qualificato, al MAG di Siderno, (aggiungo è ancora e sempre MAG che si distingue), ha saputo genialmente e culturalmente affascinare il pubblico. Una serata degna e ricca di argomentazioni, costruzioni, dialoghi e testimonianze di vita si sono create in un ambiente che da un luogo lungi dall’essere formale spazio culturale, grazie all’ospitalità di Gianluca Albanese, eloquente, attento e gentile padrone di casa, diventa in breve tempo il salotto domestico, dove chiunque può trasferire emozioni, testimoniare, liberamente esprimere la propria opinione.
Un saggio storico, quindi, dove chiaramente la disquisizione informativa a carattere storico ha giovato e rinfrescato la memoria dei presenti su avvenimenti, anche abominevoli, nomi ben precisi, decisioni prese dall’alto, corruzione e infiltrazione… Insomma un excursus storico ben argomentato, valido e da tenere presente se si vuole cambiare.Chiaro e lampante il messaggio ai docenti sulla validità del ruolo al fine di formare una società civile migliore e degna della nostra terra dove Zaleuco e Campanella non sono solo licei, e Preti, Cilea,Repaci e molti altri non siano vissuti invano.