DI SEGUITO RIPORTIAMO LA LETTERA DEL CITTADINO DI GIOIOSA JONICA VINCENZO LOGOZZO:
Ho constatato con grande rammarico che anche il 68° Anniversario della Repubblica Italiana non verrà festeggiato né dai Comuni, né dalle scuole, né dai sindacati né dalle associazioni varie.
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Fanno eccezione Gioiosa Jonica e Roccella Jonica. A Gioiosa Jonica è l’Associazione Culturale Borgo Antico assieme alle associazioni giovanili Baby Smile Group e ASD Note Danzanti che, ricorderanno in Piazza Vittorio Veneto l’evento fondante che poi ha dato vita alla Costituzione Italiana. A Roccella Jonica, è l’associazione giovanile RoccellAttiva che con il Patrocinio del Comune ha organizzato una festa pubblica adeguata e completa. A Marina di Gioiosa Jonica invece si svolgerà la giornata ecologica, ma non è una iniziativa correlata alla Festa della Repubblica.
Vero è che il prefetto ha convocato i sindaci in prefettura per ricordare l’Anniversario, una iniziativa sicuramente positiva ma purtroppo -secondo me- ha il torto di aver eliminato una componente essenziale che caratterizza la democrazia: la partecipazione del popolo, sostanzialmente estromesso.
Succede infatti che, nel pensiero delle istituzioni locali, il fatto di andare a Reggio (lo scorso anno a Siderno) li “assolve” e li “esonera” dal dovere civico, morale, storico e culturale di organizzare la festa nelle proprie piazze, con la partecipazione fisica del popolo. Gravissimo, imperdonabile e ingiustificabile errore. Non lo giustifica nemmeno l’eventuale obbligo dell’austerità imposto dalle attuali condizioni economiche generali: infatti una cerimonia,un convegno possono essere fatti a costo zero.
Quindi nelle piazze non si festeggia più, nelle scuole non se ne parla, i sindacati non assumono iniziative, i Comuni al massimo si limitano ad affiggere anonimi manifesti di circostanza, che non fanno altro che deludere ulteriormente le aspettative dei cittadini.
Ecco perché le iniziative scaturite dalla presa di coscienza dei componenti giovani delle associazioni Borgo Antico, Baby Smile Group, Note Danzanti e RoccellAttiva assumono in significato di estrema importanza e assurgono a lezione di moralità nei confronti di chi -con l’inerzia culturale- sta facendo scemare (alla pari del 25 aprile) l’importanza della Festa della Repubblica Italiana.
Ridurre la manifestazione ad un incontro tra prefetto e sindaci nel chiuso di un Palazzo è molto riduttivo. Sicuramente il prefetto ha fatto il proprio dovere perché queste sono le direttive che risalgono a qualche anno fa, ma i Comuni, le Scuole, i sindacati e le associazioni -dotati di piena autonomia- non hanno fatto nulla per ribadire e ricordare sui propri territori ed alla propria gente l’importanza della Repubblica democratica.
Una azione che va fatta specialmente in questo periodo di difficoltà economica e di smarrimento dei valori e del bene morale.
E’ quindi necessario creare le condizioni per rispettare le conquiste dei nostri avi, farne tesoro e far sì che il 2 Giugno – la Festa della Repubblica – torni ad essere patrimonio e festa del popolo come fu all’origine il 2 Giugno 1946.
Vincenzo Logozzo