Il leader cislino originario di Pazzano afferma come l’Esecutivo debba “Investire sulle infrastrutture calabresi, perché bisogna portare l’alta velocità, l’alta capacità ferroviaria sino a Villa San Giovanni; bisogna velocizzare la linea ferroviaria ionica e completare sino a Reggio Calabria la ex statale 106; intervenire anche sulle trasversali, penso alla Bovalino-Bagnara, alla Rosarno-Marina di Gioiosa fare investimenti anche sulla Trasversale delle Serre”.
di Antonio Baldari
Sì al Ponte, anzi “nì”, nel senso che Luigi Sbarra, segretario nazionale del sindacato Cisl, non è contrario alla realizzazione dell’opera tanto caldeggiata dal ministro per le Infrastrutture ed i Trasporti, Matteo Salvini, ma che però, allo stesso tempo è necessario realizzare quelle che, intervenendo ad una manifestazione promossa cislina in quel di Catanzaro, egli definisce “Le altre opere cosiddette complementari – ha affermato Sbarra – bisogna portare l’alta velocità, l’alta capacità ferroviaria sino a Villa San Giovanni; bisogna velocizzare la linea ferroviaria ionica e completare sino a Reggio Calabria la ex statale 106; intervenire anche sulle trasversali, penso alla Bovalino-Bagnara, alla Rosarno-Marina di Gioiosa fare investimenti anche sulla Trasversale delle Serre”.
Che altro poi non è che il pensiero dalla Nostra Testata, espresso sabato scorso, nel momento in cui si sottolineava come, per quanto concerne i finanziamenti a disposizione per l’ammodernamento della famigerata “Strada statale 106”, alla cittadella regionale, tra il governatore Occhiuto e le rappresentanze sindacali presenti, si sia ragionato su Catanzaro, Crotone, Sibari-Corigliano e la “A2” circa le progettualità da iniziare il prossimo anno per poi ultimarle entro il 2030, e che, invece, per Reggio Calabria, forse entro l’anno corrente si porterà a termine la progettualità afferente alla tratta Catanzaro-Melito di Porto Salvo servendo, però, circa tre miliardi di euro che, al momento, non si sa dove andare a prendere.
Insomma, Sbarra dice di “Guardare con interesse all’investimento per il Ponte sullo Stretto di Messina”, al contempo specificando che “Bisogna che il Governo recuperi risorse necessarie ad investire sulle infrastrutture calabresi” – sostiene ancora il leader originario di Pazzano, ponendo l’accento sull’elenco testé citato, che altro poi non è se non propedeutico a ciò che sarà “La Grande Opera ingegneristica che tutto il mondo ci invidierà”, come sostiene, a più non posso ed in tutte le salse, il leader del Carroccio.
Che però non può non tenere conto di ciò che va fatto contestualmente se non prima di fare il Ponte, essenziale come se non anche più del Ponte stesso.