foto fonte Mobilita.org
Non è nostra intenzione il mettere a paragone la stuttura valdostana alla galleria insistente sull’arteria di sia pur grande comunicazione calabrese ma, lubranamente agevolando, la domanda nasce spontanea: non sono cittadini italiani quelli – valdostani – e questi – calabresi? È chiaro che, nel caso del tunnel del monte Bianco, sia coinvolto anche un altro Paese come la Francia, ma per la Limina ci passano i calabresi e, se si vuole, gli italiani delle altre regioni ed anche cittadini stranieri provenienti da nord, o no?
di Antonio Baldari
In un’altra parte del Nostro Giornale abbiamo dato conto dell’interrogazione parlamentare del senatore Marco Lombardo in relazione ai lavori di ristrutturazione e manutenzione straordinaria della galleria della Limina, nel contesto più ampio della strada di grande comunicazione “Jonio-Tirreno”; ironia della sorte, proprio in questi giorni si sta discutendo molto, in sede ministeriale, circa la chiusura del traforo del monte Bianco per dei lavori di “bonifica profonda”, di queste dimensioni, sulla struttura dell’anzidetta opera risalente a circa sessant’anni fa.
In particolare, la società Tmb-Geie che gestisce il traforo stradale del monte Bianco aveva annunciato la chiusura totale al traffico dalle ore 17.00 dello scorso lunedì, 4 settembre, e fino alle ore 22.00 del 18 dicembre prossimo, per i sopraccitati lavori di bonifica soltanto che, sul finire del mese di agosto, una frana in Savoia ha cambiato il prestabilito scenario con il Governo italiano frenetico nell’organizzare un confronto con i “cugini” transalpini per valutare il da farsi alla luce di questa “novità”, decretando la riapertura del traforo fino a quando le vie di comunicazione del Frejus non saranno del tutto ripristinate ma, a quanto sembra, sul piatto c’è anche la possibilità di ricalendarizzare le chiusure del tunnel addirittura da settembre del prossimo anno!
Il tutto sta anche e soprattutto nello smantellamento di tutti i sistemi di sicurezza presenti sulla volta – vedasi acceleratori per il controllo delle correnti d’aria longitudinali, telecamere e rilevamento automatico degli eventi e via di questi dispositivi – che non possono essere rimossi la sera per essere poi rimontati al mattino seguente in considerazione del fatto che c’è bisogno di una chiusura totale del traffico, per l’appunto; la stessa società Tmb-Geie avrà cura di fornire una mappa dei percorsi alternativi: e qui, per ovvie ragioni, comprendendo quanto sopra descritto, come non pensare ai paventati lavori di ristrutturazione e di manutenzione straordinaria della Limina in Calabria?
È chiaro, non è nostra intenzione il mettere a paragone il traforo del monte Bianco alla galleria insistente sull’arteria di sia pur grande comunicazione ma, lubranamente agevolando, la domanda nasce spontanea: non sono cittadini italiani quelli – valdostani – e questi – calabresi? È chiaro che, nel caso del tunnel del monte Bianco, sia coinvolto anche un altro Paese come la Francia, ma per la Limina ci passano i calabresi e, se si vuole, gli italiani delle altre regioni ed anche cittadini stranieri provenienti da nord, o no?
Come mai la stessa solerzia di incontri, progettualità e confronti a livello istituzionale il governo guidato da Giorgia Meloni non ce l’ha anche con gli amministratori locali calabresi? Quantomeno in quel caso bisogna esprimersi in francese, qui basta solo l’italiano, per capirsi. Ed agire, ed anche in fretta!