
Reportage ESCLUSIVO di Enzo Lacopo © 2021
Domenica 20 giugno la Macelleria e Salumificio Bruno Piccolo di Locri, in collaborazione con l’associazione Wild Calabria- Natura pura, ha organizzato una giornata dedicata al Suino Nero d’Aspromonte dalla conoscenza del territorio da cui sono stati prelevati i primi maiali. Il progetto del Maiale nero d’Aspromonte è nato dall’idea di una cooperativa stimolata e seguita dal Vescovo Giancarlo Bregantini; all’epoca della sua permanenza nella Locride. Il progetto “Potamos”, partito dalla ricerca di esemplari di maiale nero delle montagne dell’Aspromonte, in particolare alle falde di “Pietra Cappa”. Il nutrito gruppo di ospiti ha allegramente percorso l’anello di pietra Kappa, il monolite più grande d’Europa, visitando così il territorio d’elezione del maiale nero d’Aspromonte. L’ambiente, la storia geologica e naturalistica, le leggende e le curiosità sono stati raccontati da Arturo Rocca. Al termine della passeggiata il gruppo si è spostato presso l’allevamento di proprietà del sig. Fortunato Sollazzo in contrada Baracalli di Benestare. L’azienda aderisce alla cooperativa Maiale Nero d’Aspromonte i cui allevamenti devono rispettare standard che prevedono spazi di 300-500 m2 per le scrofe, 400-600 m2 per i riproduttori, 25-50 m2 per i suinetti in svezzamento e 60-200 m2 per tutti i suini da ingrasso. Anche la superficie viene utilizzata a giro per evitare il rischio da inquinamento di nitrati e mantenere la struttura del suolo. Questo è un angolo della nostra montagna ricchissima di biodiversità, ricordo che la Calabria è una delle regioni al mondo più importanti per la conservazione della biodiversità, e la Locride, proprio per il suo prolungato isolamento, spicca per questa qualità. Il terreno ideale per impiantare l’allevamento del maiale nero: Ambiente salubre, accrescimento lento, alimentazione ricca e varia ( castagne, ghiande di quercia, ghiande di leccio) . Ambiente incontaminato benessere degli animali, carni pregiate. Evitare l’allevamento allo stato brado ma preferire quello semibrado che protegge la razza dal decadimento per i possibili incroci con cinghiali o maiali spuri. Qui la macelleria e salumificio da Bruno ha esposto i propri prodotti illustrandone le proprietà ed il coordinatore della coop Attilio Cordì ha mostrato il certificato che accompagna il suino dalla nascita a alla macelleria a garanzia della qualità. Gli ospiti hanno avuto modo di degustare tutti i prodotti della macelleria e del salumificio in un clima di grande cordialità.
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