di Antonio Baldari
STILO – Una discarica a cielo aperto, ben visibile anche dal viottolo che da piazza san Giovanni conduce al rione Pilatello, agevolata da un foro aperto all’inizio del muretto che attraversa l’altrimenti detta “Stilo nuova”, dove insistono gli edifici di recente costruzione, che è da qualche tempo interessata dallo scarico di rifiuti ingombranti fra cui è visibile di tutto: materassi, un televisore, una poltroncina uso ufficio e quant’altro deturpa la vegetazione circostante è collocato a ridosso dello stadio comunale “Guido Mesiti”.
Per la verità è questa un’area non proprio praticata dai tifosi che già da domenica scorsa, in occasione dell’andata del primo turno di Coppa Calabria, hanno iniziato a gremire le gradinate dell’impianto stilese, una zona che non è adibita a “tifo da stadio”, quindi, ma che è ben visibile e che, con il tempo, potrebbe assumere delle dimensioni maggiori rispetto a quelle che attualmente detiene. E che non depone certamente a favore dell’ordine, della pulizia e dell’igiene.
Di una cittadina come Stilo che già da cinque anni a questa parte ha creato un’altrimenti definita “zona ecologica” nella cosiddetta area “piani insediamenti produttivi” di contrada Tavoleria dove sono ubicate le più grandi aziende del territorio di Stilo e non solo: un’area che è stata appositamente allestita perché vengano per lo più ospitati i rifiuti ingombranti, dietro quello che sarebbe il pagamento del dovuto corrispettivo.
Che in buona sostanza consiste in una manciata di pochissimi euro, come da tabella appositamente formata ed approvata dalla giunta comunale del Miriello I nel settembre 2010, secondo la quale “Sono dovuti dieci euro per una cucina; dieci euro per un frigorifero; dieci euro per una lavastoviglie; quindici euro per mobili di grandi dimensioni; dieci euro per mobili di piccole dimensioni; sei euro per uno scaldabagno; sei euro per un televisore e così di seguito concernendo l’oggetto da conferire quale rifiuto ingombrante” – si legge a tutt’oggi nell’avviso preventivamente diffuso dall’esecutivo dell’allora palazzo san Giovanni, oggi viale Roma.
Un dovuto assolutamente disatteso e che, come per altre piccole, grandi, discariche in precedenza create all’interno del territorio comunale di Stilo, comporta degli aggravi di spesa per la loro rimozione dovendo essere comunque rimossi, soprattutto in considerazione della nuova normativa in materia che stabilisce anche il reato ambientale, “ecoreato”, per chi in un modo o nell’altro arreca un danno, per l’appunto, all’ambiente. Che sembra non trovare alcun riscontro nelle premure dei cittadini, tutt’altro!
Nei giorni scorsi ci sono state addirittura numerose segnalazioni, di cittadini residenti che hanno puntato l’indice contro cittadini non-residenti, e dunque provenienti da fuori paese, in ossequio alle quali in quest’ultimo periodo pare sia stata presa l’insana abitudine di portarsi dietro il/i sacchetto/i della classica “monnezza” scaricandola, guardacaso, al rione Pilatello, che sembra essere meta preferita di tali buontemponi, “Ed è una vera e propria vergogna che vengano a depositare qui la loro feccia evitando di farlo a casa loro, si vergognassero! – ci partecipano alcuni cittadini letteralmente infuriati per tutto ciò – già non si può vivere per i problemi che abbiamo a casa nostra, figuriamoci se dobbiamo pure sopportare la loro beffa”.
Sarà anche così ma, di certo, c’è che Stilo continua a non avere pace sulla cronica questione riguardante i rifiuti. Ingombranti e non.