di Adelina B. Scorda
SIDERNO – Dopo l’incontro di ieri mattina, nella sala consiliare del comune di Siderno, tra i sindaci della Locride e l’assessore regionale all’ambiente Antonietta Rizzo, per discutere dell’annosa questione ambientale e della mai veramente risolte emergenze relative alla depurazione, sono sorte non poche polemiche circa la realizzazione di un nuovo impianto di smaltimento rifiuti nella cittadina sidernese.
Preoccupazione sottolineata prima da Giuseppe Caruso di Volo, e successivamente da un’interrogazione dai consiglieri di minoranza Pietro Sgarlato, Vincenzo De Leo e Michele Cataldo. Ora secondo quanto affermato dal sindaco Pietro Fuda, non verrà realizzato un nuovo impianto di smaltimento rifiuto ma verrà ampliato quello di contrada San Leo attraverso la realizzazione di “una struttura utile all’essiccazione della componente organica al fine di eliminare definitivamente i miasmi che tanti disagi creano ai cittadini”.
Fuda, sottolinea come negli accordi sottoscritti con la Regione, sia già preventivato un intervento nella cittadina da parte di “esperti che hanno affrontato le esalazioni dell’ILVA a Taranto e che, “muniti di naso elettronico, quantificheranno con assoluta precisione il grado di salubrità dell’aria suggerendo provvedimenti per ovviare al problema”.
Le rassicurazioni del sindaco non sembrano però tranquillizzare la minoranza che sottolinea come “i consiglieri all’unanimità, nell’assise comunale che portala data del 28 marzo 2016, con delibera n. 22, si dichiaravano contrari “alla realizzazione di ogni tipo di impianto ed in particolare di un impianto di digestione anaerobica che, a giudizio del Consiglio Comunale, potesse arrecare danno all’ambiente e alla salute della cittadinanza”.
Tre i quesiti posti dalla minoranza nell’interrogazione al sindaco Fuda, che dovrà rispondere oralmente alla prossima assise comunale, e all’assessore regionale all’ambiente. L’opposizione infatti, punta il dito sui criteri adottati per la costruzione di detto impianto e chiedendosi “perché in spregio a quanto deciso dal Consiglio comunale e nonostante i numerosi problemi ambientali insistenti sul nostro territorio e per niente risolti, questa amministrazione insiste nell’individuare la nostra Città quale sito per il trattamento dei rifiuti di tutta la Locride e non solo”.
Non meno preoccupazione è possibile leggere nelle dichiarazioni scritte di Caruso che ricorda la battaglia fatta circa un anno fa contro la realizzazione dell’impianto e il voto unanime del consiglio contro la realizzazione di nuovi impianti chimici sul territorio comunale.
Una decisone, quella presa all’incontro con l’assessore all’ambiente Rizzo, che secondo Caruso si veste di una doppia gravità, la prima riguarderebbe la salute pubblica, l’altra l’assenza di democrazia “considerato – afferma – che le decisioni del consiglio comunale sono una vera e propria lettera morta”