di Gianluca Albanese
SIDERNO – Dopo l’elezione della collega Antonella Scabellone alla presidenza della pro loco di Siderno, avvenuta domenica scorsa, lo stesso neo presidente ha convocato la prima riunione del consiglio direttivo per lunedì 28 settembre alle ore 18 (in prima convocazione) e alle 18,30 (in seconda convocazione) nella sede legale sita sul lungomare delle Palme, accanto al Tennis club.
Dopo i saluti del presidente e le prime comunicazioni di servizio, saranno nominati il vice presidente, il segretario e il tesoriere. Successivamente verranno definite le aree d’azione e designati i rispettivi responsabili, quindi si passerà a programmare l’azione dell’associazione nel nuovo mandato.
Un’assemblea particolarmente attesa, dopo la grande partecipazione alle elezioni di domenica scorsa, con oltre 110 iscritti che si sono recati alle urne dando vita a una competizione elettorale che si è conclusa con la vittoria di Antonella Scabellone per soli tre voti di distacco.
Competizione che però – giova ricordarlo – si è conclusa dopo lo spoglio e la proclamazione degli eletti.
Già la mattina successiva, infatti, i nostri telefoni sono stati destinatari di rassicuranti messaggi e telefonate da parte del candidato alla presidenza risultato sconfitto, ovvero Domenico Leandri, e di alcuni sostenitori della lista da lui capeggiata, che hanno garantito il massimo impegno e lo spirito di collaborazione e propositivo che serve a una pro loco rinnovata in molte figure di riferimento.
In quest’ottica, dunque, sorprende il contenuto di determinati messaggi veicolati pubblicamente in canali “non convenzionali” che tenderebbero a sminuire la portata del successo elettorale del neo presidente, guardando con una certa apprensione alle nomine di figure importanti (ma solo relativamente) come vice presidente, segretario e tesoriere.
Ora, ferma restando l’opportunità di garantire “pesi e contrappesi” tra le due anime della pro loco recentemente rinnovata, stupisce il fatto che si parli ancora in termini di “due anime”, dimenticando che la pro loco è una sola e che solo con un’azione e una spinta unitaria da parte di tutti (eletti negli organismi e semplici tesserati) si potrà garantirne il buon funzionamento.
Il consiglio direttivo della pro loco, infatti, non è la giunta e nemmeno il consiglio comunale e sebbene si sia scelto di andare a un confronto democratico tra due liste prima del voto di domenica scorsa (invece di accordarsi su una lista unica che avrebbe garantito all’origine l’equa rappresentanza di vecchi e nuovi soci negli organismi) qualcuno sembra preoccuparsi, ora, di “mandare a dire” alla neo presidente di applicare metodi tipici del manuale Cencelli a una semplice associazione che se da un lato lavora per la promozione turistica del territorio, dall’altro non può, né mai potrà, avocare a sé funzioni, titoli o guarentigie tipiche di ben altri consessi elettivi.
E’ bene ricordarlo in vista dell’avvio delle attività del nuovo consiglio direttivo che, conoscendo le qualità umane e professionali della nuova presidente, verrà certamente gestito con garbo, equilibrio e oculatezza, superando conflittualità latenti e quello spirito competitivo che, superato dal voto di domenica scorsa, potrà, semmai essere indirizzato verso l’attesa (e molto più ricca di importanti significati e funzioni) elezione del nuovo consiglio comunale, prevista per il prossimo autunno (in una data compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre) dopo i due anni e passa di commissariamento dell’ente per infiltrazioni mafiose.