di Gianluca Albanese
SIDERNO – Nelle ultime settimane Siderno sta vivendo una certa vivacità sociale, che si sta manifestando sia in un fiorire di molteplici attività culturali che nel nascere di parecchi comitati civici, quasi tutti sorti per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su alcune questioni di grande importanza: dai miasmi insopportabili dell’impianto TMB di San Leo, alla presenza di insediamenti produttivi (sia attivi che fermi) impegnati (adesso o in passato) nella lavorazione di sostanze chimiche nella zona industriale, passando per la raccolta differenziata e i lavori di ristrutturazione della scuola media “Pedullà” e così via.
Insomma, il sidernese sembra non accontentarsi più della critica espressa su facebook o sottovoce al bar, ma vuole partecipare in prima persona, confrontarsi con le istituzioni, ed esercitare quella funzione di controllo democratico che altrove si preferisce delegare ai consiglieri di opposizione o alla stampa libera.
A Siderno no. I cittadini vogliono partecipare alla vita democratica in prima persona, seguire i consigli comunali, leggere l’albo pretorio del Comune e controllare che ogni scelta rispetti i criteri di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa.
E da che mondo è mondo “Libertà è Partecipazione” come cantava Gaber e la partecipazione democratica è una grandissima risorsa di una comunità cittadina.
A costo di non essere capiti all’inizio e di essere guardati di sbieco o, peggio, con sospetto e in alcuni casi con sussiego.
E’ quanto denuncia uno dei sidernesi più attivi e attenti, specie riguardo alle tematiche del rispetto dell’ambiente.
Si tratta di Nino Tarzia, quasi quarant’anni, insegnante. Una vita spesa tra la musica e la cultura, con la passione per la politica. Attivista del movimento 5Stelle, alle Comunali del 2015 si è candidato (da indipendente) nella lista di Siderno Libera senza essere eletto.
Da allora, la sua passione civile non è diminuita; anzi, è aumentata ed oggi si è lasciato andare a una lunga dichiarazione su facebook a metà strada tra un Manifesto ideologico e uno sfogo, che proponiamo alla vostra lettura integrale.
“Forse qualcuno non ha capito che se esprimo pensieri critici nei confronti dell’amministrazione comunale sidernese non lo faccio con l’obiettivo di denigrare o delegittimare qualcuno, ma perché da Cittadino ho il diritto e ancor più il dovere di rendere pubbliche le inefficienze che si ripercuotono su di me e su tutta la collettività. Non sono il solo a pensarla così, soprattutto sulla questione ambientale. Ultimamente anche la trasparenza lascia a desiderare e l’interazione tra Amministrazione, Cittadini e Comitati vari non crea sinergie come veniva propagandato durante la campagna elettorale. Io e molti altri Cittadini siamo sempre disponibili a collaborare volontariamente per la soluzione dei problemi principali, in particolar modo sulla tematica ambientale e sul ciclo dei rifiuti. La mia non è un’opposizione strumentale, ma è solo il pensiero di un Cittadino che non approva le scelte scellerate che stiamo subendo da più di un anno. Il mio desiderio più grande è quello di potermi complimentare con gli attuali amministratori per il loro operato perché vorrei vedere Siderno risorgere dal profondo buio in cui è tramontata da anni.
Ma come posso fare i complimenti a chi spende 450.000 euro per una pista ciclabile progettata senza alcun criterio, mai collaudata e che, come ha detto il Sindaco, deve essere smantellata?
Come posso elogiare la gestione dei rifiuti se il servizio è inefficiente, la spazzatura rimane per giorni nelle strade, la raccolta differenziata porta a porta non è ancora partita al centro del paese, ma Locride Ambiente ha incassato i soldi del capitolato e nessuno si interessa a fare pagare le penali previste in caso di mancato servizio?
Come posso ringraziare chi da mesi non provvede a rimuovere le numerose lastre d’amianto disseminate nel centro abitato?
Come posso fidarmi di chi ha promesso di chiudere il Tmb qualora non si fosse risolto il problema della puzza quando ancora oggi il fetore non fa dormire gli abitanti e si continua a far conferire tonnellate di spazzatura?
Come posso promuovere la cultura se ancora la biblioteca comunale non è presente nel centro comunale, ma abbandonata in uno stabile inadeguato a Siderno Superiore?
Come posso esaltarmi per la riapertura della mia amata scuola media Gesumino Pedulla’ quando dopo mesi di lavoro e soldi spesi per ristrutturarla e per ripulirla i genitori all’apertura si ritrovano a dover denunciare sporcizia e danni alla struttura?
Come posso accettare che si spendano 20.000 euro per i banchi della scuola quando un’altra ditta li avrebbe venduti a 12.000 euro?
Come posso stare in silenzio quando scopro che si spendono 150.000 euro per un centro di raccolta di rifiuti inadeguato e incompleto che dovrebbe essere operativo da dieci giorni ed è già abbandonato a sé stesso, incustodito e pieno di sfalci di potatura?
Come posso stare in silenzio – conclude Tarzia – e fare finta che vada tutto bene?”.