di Domenica Bumbaca
LOCRI- Ad un mese dall’ inizio della scuola, gli studenti scendono in piazza per manifestare il loro dissenso verso questo Governo che non garantisce istruzione e sviluppo. Migliaia a scioperare sul territorio nazionale, mentre nelle piccole città, ogni scuola ha attivato forme di protesta diverse. Al liceo scientifico “Zaleuco” di via Panzera, stamattina le idee erano chiare.
Se pur non manifesteremo con un corteo, come quello organizzato negli anni precedenti- affermano gli studenti alle prime ore del mattino- faremo sentire la nostra voce. Sono i rappresentanti d’Istituto Francesca Costanzo e Marco Rocco a schierarsi in prima fila.
Cosa rivendicano gli studenti?
Come in tutta Italia, anche a Locri parlano di un sistema di diritti per gli studenti migliore di quello attuale perché – dicono: «crediamo in una scuola migliore, casa della nostra cultura. Si pretende un sistema di trasporti che assicuri a tutti gli studenti di arrivare in orario, gli abbonamenti ai pullman o ai treni, perché- i costi sono un’esagerazione e una famiglia con più figli che frequentano la scuola non può permettersi tutto ciò, come lo stesso per il caro libri. Scioperiamo – l’elenco è lungo- perché vogliamo ridare una dignità alla nostra condizione di studente e il nostro diritto allo studio viene calpestato ogni giorno da coloro che poco ci considerano. Il loro no è chiaro e lo Zaleuco- affermano Racco e Costanzo- ha dimostrato di essere una scuola capace di lottare per i propri diritti e di non soccombere alle ingiustizie fatte dal governo. Non c’è stato il tempo materiale per organizzare un corteo – spiegano- con la partecipazione di tutte le scuole, come fatto negli anni passati, ma nonostante ciò la nostra scuola protesta e si vuole far sentire». Sono stati i rappresentanti degli studenti a gestire lo sciopero dalle 8 alle 9 davanti all’istituto, discutendo sulle problematiche della scuola Italiana, in particolare sui motivi della protesta. Il tema più dibattuto è stato quello relativo ai tagli all’istruzione, appunto. «Il governo finanzia solo pochi milioni di euro, in confronto agli oltre 10 miliardi che ha tolto negli ultimi 5 anni»- hanno detto. «Non ci piace questo tipo di politica, vogliamo un governo che tuteli le scuole e la cultura e ci dia la possibilità di divenire dei buoni cittadini e di formare una società migliore».