R. & P.
Le ricostruzioni fattuali operate dalla Procura di Reggio Calabria sui brogli verificatisi durante le elezioni comunali gettano una luce fosca sulla validità della procedura elettorale ma anche, e soprattutto, sulla legittimità politica del consiglio comunale stesso.
Pur riconoscendoci nel principio della presunzione di non colpevolezza e confidando nella possibilità che la giustizia faccia celermente il suo corso, riteniamo gravissime su un piano etico e politico le prassi e le condotte riferite dai mezzi di informazione, su cui è inutile ritornare essendo ormai di dominio pubblico.
Potere al Popolo! è un’organizzazione nata due anni fa proprio per riscrivere la grammatica della rappresentanza politica, ormai disintegrata e incistata in dinamiche clientelari e puramente corporative al punto da determinare disaffezione, scoramento e allontanamento dalla politica in gran parte del tessuto sociale, specie tra i più giovani. Come può generarsi fiducia nella politica se espedienti che ritenevamo ormai storia della Prima Repubblica tornano ad affermarsi per costruire il potere di personaggi acchiappa-preferenze?
L’idea che per candidarsi e utilizzare il potere per incidere su processi di trasformazione sociale si debbano congegnare mezzi sofisticati per controllare l’esito democratico delle elezioni è un’idea che procura repulsione. “Politica” è per noi una parola troppo importante per poter essere associata a sistemi delinquenziali come quelli di cui si sarebbe avvalso Castorina. Oltre alle azioni del consigliere sospeso, a uscire ammaccata dalla vicenda è l’immagine stessa del Sindaco, che ha peccato di inaccettabile leggerezza nel concedere a candidati alle elezioni deleghe improprie nella determinazione dei presidenti di seggio, deleghe poi tardivamente ritirate.
Se non spetta a noi una presa di posizione sulla natura penale delle azioni in questione, ci preme però sottolineare che la minima richiesta avanzabile è che le elezioni vengano ripetute nelle sezioni in cui sono state accertate le irregolarità, indipendentemente dal fatto che nuove consultazioni possano o meno alterare la composizione del consiglio comunale.
Con quale credibilità potrà questo consiglio comunale sostenere scelte politiche e provvedimenti in una città impoverita, male amministrata, sfiduciata, ricoperta di immondizia e priva di beni e servizi essenziali? Crediamo anche che un esame di coscienza accurato andrebbe fatto dalla classe dirigente del principale partito cittadino. Conta di più la fibra umana, morale e politica di un candidato o la sua abilità a ramazzare voti? Possibile che azioni, intenzioni e humus culturale di dirigenti di primo piano non siano noti agli esponenti del Partito Democratico? Una gigantesca questione morale continua a non essere oggetto di riflessione da parte di una classe politica che stenta a interrogarsi sulle ragioni che determinano, di anno in anno, di elezione in elezione, crollo della fiducia, astensione dal voto, indebolimento della partecipazione.
Distanti anni luce da una brutale e strumentale concezione della politica, Potere al Popolo vigilerà sugli esiti di questa vicenda e continuerà nel suo impegno per una politica popolare e radicalmente alternativa.