di Gianluca Albanese
LOCRI – Ha avuto luogo stamani la prima udienza del processo penale a carico dell’avvocato Pino Mammoliti, accusato dall’ex parlamentare (e medico dell’ospedale di Locri) Maria Grazia Laganà di averla diffamata tramite la diffusione di manifesti affissi per le vie dei principali centri della Locride.
La Laganà, davanti al giudice Vanessa Manni ha riferito di essere stata presa di mira in più di un’occasione e in maniera insistente dalle sortite di Mammoliti che, secondo lei, avrebbero contenuti diffamatori e irriverenti, ricordando altresì il fatto che l’imputato sia stato altresì difensore di Alessandro e Giuseppe Marcianò, condannati in via definitiva per l’omicidio di Franco Fortugno, marito della stessa Laganà.
Dopo aver sentito i sottufficiali di Polizia Giudiziaria Ponzi e Avena, il giudice ha concesso a Mammoliti (il cui esame è previsto per il prossimo 27 novembre) la facoltà di rilasciare una dichiarazione spontanea che, ovviamente, è stata messa a verbale.
L’imputato ha chiesto, tra l’altro, di verificare gli asseriti comparaggi dell’ex parlamentare del Pd con alcuni boss delle consorterie di ‘ndrangheta di Platì e San Luca, suscitando la reazione del difensore della Laganà che ha chiesto la trasmissione alla Procura della Repubblica del verbale contenente le dichiarazioni di Mammoliti.
Ora, dunque, l’udienza è aggiornata al prossimo 27 novembre. Dopo l’esame dell’imputato, verranno escussi i testimoni della difesa, tra cui l’attuale commissario ad acta per la Sanità calabrese Generale Saverio Cotticelli, il suo predecessore Massimo Scura, e l’ex direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria Giacomino Brancati.
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