La pratica dell’ attività’ sportiva e’ diventata parte integrante della quotidianità’ di molti bambini ed adolescenti.Sebbene i suoi benefici siano stati ampiamente dimostrati ,e’altrettanto vero che nell’ ambito dell’età’ pediatrica e giovanile la maggior parte delle morti improvvise avviene proprio durante l’ esercizio fisico.
A questo proposito deve essere precisato che lo sport non rappresenta per se’ un fattore di rischio ma viene ad agire come fattore scatenante di patologie sino a quel momento non note o non riconosciute.
È’ stato accertato che l’ incidenza della morte improvvisa nel giovane sportivo e’ circa 1:100.000 ed ha una genesi prevalentemente aritmica.
Le aritmie responsabili sono essenzialmente la tachicardia ventricolare e la fibrillazione ventricolare.
Questi disturbi del ritmo possono essere parte integrante di una patologia aritmica pura come la tachicardia ventricolare catecolaminergica , la sindrome del QT lungo e quella del Wolff-Parkinson White, oppure manifestarsi nel contesto di patologie strutturali come le anomalie di origine e decorso delle arterie coronarie o ancora nell’ ambito di alcune cardiomiopatie come le forme ipertrofiche o la displasia aritmogena del ventricolo dx.
La maggior parte di queste patologie , come già ricordato, può rimanere completamente silente e quindi passare inosservata sino al momento del primo evento aritmico che potrebbe essere anche quello fatale.
Un attento esame obiettivo associato ai dati anamnestici,all’elettrocardiogramma ed ecocardiogramma sono generalmente sufficienti per sospettare queste patologie occulte e quindi risultano strumenti efficaci nella prevenzione della morte improvvisa nello sportivo.
Tuttavia le norme legislative che disciplinano l’ accesso alla pratica dell’ attività’ sportiva sono molto differenti nei vari stati del mondo occidentale.Cosi’ mentre in alcuni stati come l’Italia la pratica dell’attività’ dello sport agonistico e’ subordinata ad una visita medico-sportiva , in altri stati come gli Stati Uniti basta un’autocerticazione con assunzione di responsabilità’ per poter praticare un’attività’ sportiva anche di elevato livello.
Negli ultimi anni si è’ così assistito in Italia ad un acceso dibattito riguardo il rapporto costo -beneficio per un attento screening della popolazione sportiva soprattutto per quanto concerne l’ utilizzo estensivo dell’ elettrocardiogramma.
Nel 2010 finalmente veniva dimostrato che l’elettrocardiogramma consentiva di risparmiare 2,6 vite per 1000 atleti all’ anno con un rapporto costo beneficio decisamente favorevole.
l’Italia da molti anni ha rivolto una particolare attenzione alla salute dello sportivo per cui qualsiasi individuo che voglia praticare uno sport con finalità’ competitiva , anche semplicemente a livello locale ,deve sottoporsi alla valutazione medico-sportiva che rappresenta un ottimo filtro per l’ individuazione di soggetti a potenziale rischio.
Le visite d’idoneità vengono usualmente richieste a partire dai 10-12 anni di vita anche se per alcune discipline il limite viene abbassato a 8 anni.
I 10-12 anni rappresentano anche il momento in cui gli eventi aritmici maggiori iniziano usualmente a manifestarsi e quindi i limiti individuati nell’ ambito della medicina dello sport sono sicuramente adeguati ai fini della prevenzione,
Pero’ se da un lato la medicina dello sport rappresenta un momento essenziale nell’ ambito dello screening della popolazione che pratica le varie discipline sportive, d’ altra parte non deve essere dimenticato che molti bambini e ragazzi, pur praticando una attività’ sportiva a scopo esclusivamente ludico, spesso raggiungono livelli d’intensità ‘ di sforzo paragonabili se non superiori a quelli osservati durante un allenamento o una competizione nell’ambito dell’ attività’ sportiva organizzata.
Purtroppo questi soggetti sono quelli che sfuggono ad ogni controllo e come tali sono esposti ad un maggior rischio.
Per tale motivo si potrebbe fare un ottima prevenzione sensibilizzando i pediatri ed i medici di base al problema della morte improvvisa durante esercizio fisico .
Quindi la raccolta ,durante una qualsiasi visita ambulatoriale di semplici dati anamnestici quali la presenza di familiarità’ per morte improvvisa, la comparsa di episodi sincopali, o dolore toracico o cardiopalmo durante esercizio fisico, sarebbero sufficienti ad individuare una buona quota di soggetti a potenziale rischio e per i quali ènecessario procedere con approfondimenti diagnostici.
Sarebbe poi buona norma consigliare un elettrocardiogramma a qualsiasi bambino di età’ superiore ai 10-12 anni e che svolga attività’ fisica libera e di una certa intensita’
Queste semplici accortezze associate a quanto già’ fatto nell’ambito della medicina dello sport verrebbero ad avere un ruolo sicuramente importante per l’individuazione della popolazione a rischio e quindi per la prevenzione degli eventi aritmici minacciosi in occasione di attività’ fisica che possano portare alla morte improvvisa.
*: cardiologo e medico dello sport
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