R. & P.
“Dopo l’ alluvione del 2015 un’altra tegola si abbatte sulla già martoriata Calabria che, in queste ore, si trova sferzata sotto una pioggia insistente che sta provocando enormi danni e disagi al territorio.
La situazione peggiore è nella Locride, le fiumare che solcano quel tratto della costa che scende dai monti sono diventate dei fiumi in piena. Molti danni per le inondazioni si sono verificati in diversi centri tra cui Caulonia, Bianco, Ardore, Bovalino e Bivongi. Strade impraticabili, sottopassi allagati e numerose difficoltà per la circolazione. Quanto successo dimostra ancora una volta la lontananza della politica dai cittadini che, purtroppo, sono costretti a fare la conta dei danni, rimarcando l’assenza di fiducia verso quelle istituzioni che dovrebbero invece tutelarli”.
E’ quanto afferma in una nota Roberto Ieraci, Presidente dell’Associazione Culturale “Nuovi Orizzonti per il Sud”.
“I cittadini del Comune di Portigliola, così come quelli di altri Comuni della Locride, stanno vivendo delle condizioni di gravi difficoltà, dovuti sopratutto alla mancanza di risoluzione a breve dei problemi, stante l’inattivismo di Regione e Provincia. La strada Provinciale 81 che attraversa il Comune di Portigliola, in località Samburi, ha subito una frana che ha isolato il piccolo centro locrideo, dopo che le piogge del 2015 avevano nello stesso tratto provocato una frana per diversi metri, di una corsia di marcia con la conseguente riduzione della carreggiata. Ad oggi, la strada continua a cedere, essendo priva di protezioni per il suo contenimento, scarsamente segnalata creando seri pericoli per l’incolumità degli utenti, aggravando disagi già evidenti, visto che quella strada rappresenta un rapido collegamento con il distretto sanitario ed il polo scolastico che si trovano a Locri.
Al di là della fatiscenza di molte strade provinciali che andrebbero adeguate e rimodernate, la rete viaria nella Locride è lontana anni luce da quella di altre realtà, in parte dovuta ad un’incapacità progettuale ed in parte causata da una gestione allegra della cosa pubblica. Purtroppo, la quasi totalità del territorio calabrese è interessato da fenomeni di dissesto idrogeologico. Il territorio calabrese è infatti un territorio con forti dislivelli (passando in pochi km dal mare alla montagna) e geologicamente “giovane”, per cui maggiormente soggetto a modifiche naturali. La vulnerabilità del territorio calabrese al rischio idrogeologico è storicamente nota.
Numerosi sono gli eventi di dissesto idrogeologico verificatisi in Calabria che hanno provocato numerose vittime e danni molto elevati alla già debole economia calabrese. Negli ultimi anni, il progressivo abbandono dei territori montani, la progressiva urbanizzazione dovuta ad una politica urbanistica dissennata ed un abusivismo prorompente causato da una scarsa vigilanza sul territorio da parte degli organi deputati che, ha interessato molto spesso aree in prossimità dei corsi d’acqua o di zone in frana, ha aumentato notevolmente l’esposizione del territorio al rischio idrogeologico.
Il continuo verificarsi di questi episodi ha aumentato la sensibilità verso il problema, anche se comunque c’è da scardinare una politica che vede il territorio come una risorsa da “sfruttare” negativamente creando solo cemento”.
Bisogna creare una cultura di previsione e prevenzione-continua Ieraci- imperniata sull’individuazione delle condizioni di rischio ed all’adozione di interventi finalizzati alla minimizzazione dell impatto degli eventi. In Italia 7 comuni su 10 sono soggetti ad altissimi rischi idrogeologici. Bisogna tutelare i territori e non sottoporli a continua “violenza”. Il governatore Oliverio sembra essersi dimenticato della Locride, rendendo vane le tante promesse fatte sotto la campagna elettorale che vedevano la Locride al centro della sua agenda politica. Portigliola e la Locride hanno bisogno di risposte serie e concrete”.
Come Nuovi Orizzonti-conclude- ci batteremo affinchè la Provincia e la Regione si impegnino nel più breve tempo possibile alla messa in sicurezza e sistemazione del tratto di strada in questione, non escludendo la possibilità di forme di protesta. I nostri sindaci non vanno lasciati soli, nella speranza che anche l’Associazione dei primi cittadini possa fare la propria parte. Bisogna trovare unità per il bene dei cittadini, allontanando campanilismi vari che tanti danni hanno provocato al nostro territorio”.