di Antonella Scabellone
PORTIGLIOLA- Una fine assurda. Un destino beffardo dietro l’angolo che non lascia scampo. E così si può morire, a soli vent’anni, nel momento più inaspettato, durante un’ uscita con amici per prendere un gelato dopo una giornata di lavoro.
Quello che è accaduto nella notte tra lunedì 16 e martedi 17 luglio sulla SS 106 nel Comune di Marina di Gioiosa Jonica non è ancora del tutto chiaro, anche se gli inquirenti stanno lavorando incessantemente, in queste ore, per ricostruire il mosaico del terribile incidente stradale in cui ha perso la vita, in prossimità di una rotonda, il ventitreenne di Portigliola Rocco Marando.
C’è un indagato in stato di fermo accusato di omicidio stradale per guida in stato di ebbrezza. E c’è purtroppo un morto, un corpo inerme rimasto sull’asfalto, reciso nel fiore degli anni, che nessuna giustizia o ricerca della verità potrà rianimare.
Una Portigliola spettrale, ancora incredula e sotto shock, si prepara all’ultimo saluto a Rocco Marando, un ragazzo buono e sfortunato, il cui nome è entrato da ieri nell’interinabile elenco delle vittime della strada. I funerali del giovane, figlio di Antonio Bruno, vice sindaco della città e assessore con delega all’ambiente, e di Maria Francesca, si svolgeranno stasera alle 18 nella chiesa di San Nicola di Bari. Proclamato il lutto cittadino. E in attesa del mesto rito, e che il corpo del ragazzo venga restituito alla famiglia dopo l’esame autoptico, eseguito nella giornata di ieri, a Portigliola è iniziato da martedì un vero e proprio esodo di amici, parenti e conoscenti verso l’abitazione della famiglia Marando in via Schirripa. Un via vai incessante di persone che vengono a esprimere cordoglio e vicinanza ai due genitori affranti, stretti in una morsa di dolore insieme alla figlia Roberta, circondati dai propri stretti congiunti. La casa trabocca di gente. Tanti abbracci, ma poche parole, quasi un rispettoso silenzio, perché è difficile, praticamente impossibile, consolare un genitore per la perdita di un figlio..E intanto, in un clima di impotenza e incredulità, il tempo passa inesorabile in attesa di realizzare qualcosa che si spera sia solo un brutto sogno..
Ma chi era Rocco Marando? Questo ragazzo di cui in paese tutti dicono un gran bene, schivo e riservato, generoso e disponibile. Diplomatosi all’Istituto professionale Rocco amava lavorare, nonostante la giovane età, e si adattava a fare di tutto, dal muratore al carpentiere al piastrellista. A detta di chi lo conosceva aveva una grande passione, quella per i motori, ereditata dal padre Antonio, oltre all’hobby della caccia.


La sua pagina facebook, che da due giorni è inondata di post, parla di lui, delle sue passioni, della sua vita. Moltissime le dediche, i messaggi, le foto, i pensieri pubblicati i in queste ore dagli amici. “Vorrei incontrare Dio Per dirgli cha ha sbagliato Che non l’ho perdonato e che non lo farò mai… “ scrive qualcuno”; Non ho parole per dirti quanto mi dispiace… Ma una cosa sono certa che chi ti ha voluto bene ti porterà nel suo cuore..; e ancora “da lassù abbi cura della tua famiglia, dai loro la forza x andare avanti e sopportare tutto questo..mi mancherai Ro mi mancheranno le nostre uscite, le nostre risate….❤arrivederci fratello, tvb amico mio rip”..
La redazione di Lente Locale, sinceramente commossa per il destino di questa ennesima, giovane vita spezzata, si associa al dolore della famiglia Marando ed esprime vicinanza e cordoglio.