di Gianluca Albanese
PLATI’ – Nemmeno questa volta si voterà a Platì per eleggere sindaco e consiglio comunale. Alle ore 12 di oggi, infatti, nessuna lista è stata presentata in municipio. Una notizia che riempie di tristezza e che dà la misura di quanto difficile sia, da queste parti, l’esercizio della democrazia.
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Non c’è riuscito nessuno: né il movimento “Liberi di Ricominciare” di Paolo Ferrara, che invece ha fatto la lista nella vicina San Luca; né il Partito Democratico, che lo scorso mese di agosto era stato presente col suo segretario regionale Magorno e quello provinciale Romeo, e che nel prosieguo, nonostante le tante promesse fatte ai pochi ma volenterosi attivisti locali, non è riuscito ad aprire una sede e, soprattutto, un circolo. Ora, gli stessi militanti platiesi del Pd, parlano di reciproco rimpallo di responsabilità tra Magorno e Romeo sulla mancata apertura del circolo cittadino. La sostanza è che manca un presidio di democrazia da queste parti.
Che evidentemente vengono appuntati nell’agenda dei politici di rango provinciale, regionale e nazionale (di tutti i partiti e schieramenti) solo in prossimità delle elezioni provinciali, regionali e nazionali, appunto. Quelle comunali sono affari della gente del posto, oggi come sempre priva di riferimenti politici e, forse per questo, timorosa di cimentarsi in prima persona nell’agone elettorale, nonostante le belle parole e i buoni propositi espressi dai sindaci dei comuni locridei, che poche settimane fa hanno tenuto la loro assemblea proprio qui.
Nulla da fare, a Platì non si vota nemmeno stavolta. Anche se nella fattispecie lo Stato non c’entra: il Governo le elezioni le ha indette pure qui.
È che, forse, l’essere commissariati da una vita ha disabituato i cittadini all’esercizio della democrazia ed è davvero doloroso pensare che forse per qualcuno non bisogna votare perché, in fondo, non ne vale la pena.