Il settore fintech è alla ricerca di una grande varietà di figure professionali, per un ventaglio ampio che spazia dagli esperti di marketing digitale agli sviluppatori, passando per gli hacket etici e i programmatori, senza dimenticare i data scientist. Questi esempi rappresentano i numerosi profili che vengono richiesti da un campo che è in costante espansione, e che si avvale delle nuove tecnologie per modificare i servizi e i prodotti finanziari tradizionali, destinati a essere digitalizzati.
Le doti richieste
Come si può ben immaginare, una approfondita competenza tecnologica è il requisito di base da rispettare per avere ottime probabilità di trovare lavoro nel fintech, ma un’altra skill molto apprezzata è lo spirito collaborativo. Al tempo stesso, però, sono importanti caratteristiche come la disponibilità di mettersi in gioco e il desiderio di imparare. Ancora, è bene non sottovalutare la facilità di adattamento ai cambiamenti, mentre un’altra qualità che può aprire la strada a una carriera di successo è la perseveranza. Non bisogna dimenticare che ogni anno il settore attira investimenti considerevoli, che nel 2017 hanno superato i 30 miliardi di dollari: ciò permette di capire che si sta parlando di un settore altamente competitivo, e di conseguenza chi vi lavora può essere costretto a dover sostenere livelli di stress piuttosto elevati.
Finanza personale e non solo
Il ramo della finanza personale è, naturalmente, una delle aree principali in cui agiscono le fintech: si tratta di sviluppare e mettere a punto piattaforme e applicazioni che offrono l’opportunità di organizzare in tempo reale le spese, in modalità automatica, mettendo assieme le informazioni finanziarie che provengono da tutte le carte e da tutti i conti. Vale la pena, poi, di prendere dimestichezza con il concetto di equity crowdfunding, che si riferisce a quelle piattaforme tramite le quali è possibile finanziare progetti: si distingue rispetto al crowdlending in quanto gli investitori sono anche azionisti del progetto.
In quali ambiti operano le fintech
Passando al crowdlending, con questo termine si indicano le piattaforme che si occupano di erogare prestiti mettendo assieme le aziende che sono alla ricerca di capitali con coloro che hanno intenzione di aumentare la propria ricchezza. Così, le imprese ottengono capitali in prestito senza che vi sia la necessità di ricorrere agli istituti di credito. Per quanto riguarda gli investimenti più in generale, le fintech consentono agli investitori di gestire la propria ricchezza, di conservarla e di incrementarla: ciò avviene per mezzo dei cosiddetti roboadvisors, che non sono altro che gestori automatizzati.
Fintech e pagamenti: un connubio all’avanguardia
Le tecnologie moderne stanno rivoluzionando il mondo dei pagamenti: le fintech, tramite dispositivi elettronici o device mobili, agevolano l’erogazione online e permettono di pagare nei punti vendita senza che occorra usare le carte di credito o di debito. Una laurea in ingegneria, in matematica o in telecomunicazioni è un ottimo abbrivio per trovare un impiego in uno di questi settori, ma sono apprezzati anche i laureati in legge o in economia, che pure rientrano nel novero dei profili più tradizionali. Una nuova figura professionale è quella del business data analyst, che si occupa di lavorare sui dati a disposizione delle aziende per generare modelli di business innovativi.
Perché frequentare un master in fintech
Chiunque sia interessato a entrare a far parte di questo settore potrebbe trovare utile l’iscrizione a un master in finance e fintech: un’opportunità pensata e messa a punto per i giovani professionisti che si cimentano nella trasformazione digitale del mercato finanziario. L’analisi dei big data, l’intelligenza artificiale e la blockchain sono tutte tecnologie emergenti che stanno cambiando il quadro del mercato, e ormai non esiste compagnia assicurativa o bancaria che non sia interessata a comprendere in che modo le nuove tecnologie possono essere sfruttate per le applicazioni finanziarie.