di Lucina Albanese
SIDERNO – Sotto l’albero . . . quest’anno partiamo dall’ ESSENZIALE sotto l’albero quest’anno potrete trovare i “doni della Gioia” – Provate a cercarli sul sito www.cbmitalia.org oppure chiedete sulla casella di posta elettronica info – la bella chiocciolina simile all’alpha greco, tipico del ceppo linguistico indoeuropeo – cbmitalia.org o ancora, al numero di telefono 02.720.936.70 – PROVATE, troverete delle BELLISSIME SORPRESE!
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Andateci DAVVERO, io non ho ancora trovato le parole giuste per esprimere ai nostri gentilissimi ascoltatori e lettori, la GIOIA AUTENTICA che gli Amici di CBM Italia sono riusciti a seminare in tutto il mondo.
Credo inoltre che l’accesso verso esperienze di vita autentica e non soltanto “virtuale”, sia ASSOLUTAMENTE PERSONALE e NON FALSIFICABILE con facili illusioni.
Magari sarete Voi stessi a raccogliere il canto e a narrarci qualcosa di Voi e della vostra coraggiosa scelta di vita – Soprattutto i ragazzi sono invitati a scendere davvero in campo, in modo personale, non mediato dalla comunicazione di massa ad altissima velocità che, mixando pensieri ed emozioni, diventa una pallottola indigesta e sicuramente improponibile ad un estraneo che, incautamente, passasse lì accanto.
Dove sono le “tracce” del nostro presente ? Possiamo iniziare a raccontare qualcosa di buono intorno a noi che non sia, però, un urlato strizzato nel tempo di un sms e nemmeno un attimo di rabbia gettato lì, sul primo che capita a tiro ? O.K., POSSIAMO.
Fatelo Voi ora, così io potrò continuare ad appendere le mie palline di Natale su questo splendido ed antichissimo albero che è la nostra vita nel mondo = vita di popoli in cammino nel tempo.
Allora: prima pallina – Apriamo, cosa ci sarà dentro ? Sono curiosissima . . . ma guarda lì, guarda lì chi c’è, tutta nascosta dentro questa pallina dorata con la neve sopra : SUOR MARISA !
Ciao Suor Marisa, che ogni anno a Natale, con mirabile PAZIENZA, cercava di “educare” anche le voci più stonate come la mia – stra – SIGH ! – per ricomporre il Canto di Natale.
Confesso, Amici, io cantavo sotto – sotto – sottovoce, altrimenti povero coro e povera Suor Marisa !
E poi, ancora Suor Marisa ! Ma quante Suor Marisa, tutte sorridenti, ci sono in una semplice e piccolissima pallina di Natale ?
Questa volta è una piantina, una piccola piantina dalle foglie rosa e verdi che avevo acquistato per la mia piccola amica suora al mercato dei fiori di Locri : “E’ per te” – “GRAZIE !” ha risposto Suor Marisa.
Era più o meno in tempo di Avvento, come ora.
Dopo qualche mese, in primavera, ritorno a salutare Suor Marisa, forse doveva essere vicino il giorno di Pasqua – “Vieni su” mi fa Suor Marisa “dai, vieni su !”
Oddio ! Cos’è successo ? Salgo su e . . . lungo la scala e per tutto il corridoio davanti alla porta di Suor Marisa . . . UNA CASCATA DI PIANTINE DALLE FOGLIE ROSA E VERDI !
Vasi rigogliosi lungo tutta la scala ! “Ma che hai fatto ?” esclamo io – “Io ? Io niente, ha fatto tutto il Buon Dio” – E’ Suor Marisa : ECCOLA ! Ora pregherà da lassù per noi e . . . qualche volta mi sembra di sentirla ancora : ” Dai, canta anche tu !” “Ma sono stonata !” “NO ! Bisogna solo educare la voce” O.K., ciao Suor Marisa, per ora è meglio che non mi metta a cantare, ti rovinerei il coro di Natale – CIAO !
Apriamo pure la seconda pallina : questa, questa, questa è piccina, piccina, piccina, così piccina come un elfo della rosa ( “Rosenalfen” pubblicato in Eventyr for born – Ny samlig – III 1842 – per questa fiaba Andersen ha tratto la fonte da un canto popolare italiano, come lui stesso rivela – Andersen Bem til “Eventyr og historier” 1863 – ved anche Boccaccio in Decamerone IV°, 5 ).
Piccina ? Qualcuno ha mai provato a leggere Hans Christian Andersens “Eventyr” con la coscienza FORTE di un adulto consapevole ? PROVATECI : una delle più belle edizioni tra le ultime pubblicate, è quella del 2014 dell’editore Donzelli – H.C. Andersen “Fiabe” traduzione di Bruno Berni – introduzione Vincenzo Cerami – Oppure ci sono le classiche Edizioni Einaudi, nelle varie ristampe, con la traduzione di Alda Manghi e Marcella Rinaldi e l’introduzione di Gianni Rodari oppure . . . quello che vorrete scegliere.
Io ritorno anche quest’anno a “Den lille pige svovlstikkerne” pubblicata in “Nye Eventyr”. Seconda serie vol. II – 1848 – Allora, vogliamo che per la bimba che sta lì a morire di freddo per strada e per tutti i bimbi che Andersen aveva visto accanto a sé, il profumo dell’oca arrosto non resti solo un “bel sogno” ?
Nella Diocesi di Locri – Gerace, finalmente, grazie all’opera continua e costante della Caritas Diocesana, dei Vescovi che si sono succeduti e dei sacerdoti che sul territorio hanno lavorato in comunione con le famiglie e i gruppi per ricomporre un tessuto umano che possa vivere in una dimensione di normalità quello che rischia di rimanere solo un enunciato formale della nostra Carta Costituzionale, la solidarietà civile e sociale, ha preso avvio la mensa per le persone che ne abbiano necessità.
La mensa della Caritas sarà aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì e potrà accogliere tutte le persone che dovessero trovarsi in difficoltà; ogni prima domenica del mese, presso la Chiesa Cattedrale di Locri, si raccoglieranno generi alimentari non facilmente deperibili che i volontari utilizzeranno per preparare i pasti caldi – Col tempo, se il progetto sarà adeguatamente avviato, anche i punti di ristorazione che vorranno partecipare, potranno inviare qualcosa che per noi può anche essere solo uno “scarto” ma per altri è vita e , spesso, sopravvivenza.
Terza pallina : questa è veramente molto ma molto “brillante” ! Allora, l’Unesco ha dichiarato il 2015 “anno internazionale della luce” – Ma . . . che vuol dire ?
Prendiamo allora l’ultima proposta per l’anno che verrà, dei dizionari Zanichelli : – Il nuovo Zanichelli 2015 – apriamolo : c’è di tutto.
Per la definizione di “esperimento” è stata interpellata la nostra “grandissima” Fabiola Giannotti, per “vita” Luca Cavalli Sforza, per “energia” Vincenzo Balzoni, Odifreddi per “numero”, Luca Parmitano per definire lo “spazio” e per la “luce” Antonio Moresco.
Antonio Moresco – scrittore – in modo molto suggestivo definisce la luce con queste parole in poesia : “Se io fossi la luce non mi vedrei – Se fossi il buio non vedrei altro che la luce e sarei la luce !”
Bellissima è la definizione di Luca Parmitano – astronauta : “ Il nero dello spazio non è un colore, è l’assoluta assenza di luce – La luce colta là dove sorge è di una purezza ineguagliabile, onnicomprensiva, incomprensibile . . . “
Non credo ci siano parole da aggiungere a tanta luminosa bellezza, a parte che . . . dopo l’albero fate anche un bel giro nella Locride per visitare i presepi : ce ne sono di bellissimi soprattutto su, ai borghi antichi.
Siderno superiore, Gerace, Caulonia celano antichi racconti della Natività che diventano reali rappresentazioni del Mistero. Tra le stradine e i vicoli in salita, con il lastricato a far da strada, dimenticandovi anche del tempo già trascorso, potrebbe veramente capitarVi di perdere la via e così . . . CAMMINA, CAMMINA, CAMMINA . . .
BUON VIAGGIO e un FELICE NATALE !