di Gruppo Carabinieri Locri*
Alle prime luci dell’alba, in Martone, località Crini, i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica, congiuntamente a personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” – a conclusione di un più ampio servizio di rastrellamento, quale naturale prosecuzione dell’attività info-investigativa che ha portato venerdì scorso all’arresto in flagranza di 3 persone, nonché al sequestro di 2130 piante e oltre 92 chili di marijuana già essiccata – hanno individuato e, successivamente, estirpato una piantagione di canapa indica composta da oltre 1000 piante.
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La piantagione era ben occultata tra la fitta vegetazione e dotata di apposito impianto di irrigazione che attingeva a monte da una fonte di acqua naturale, collegata alla piantagione mediante tubi di gomma muniti di temporizzatori. L’impianto realizzato rilasciava gradualmente l’acqua necessaria per l’irrigazione e si attivava con un rubinetto collocato a monte della fonte. I Carabinieri hanno provveduto: al sequestro di una parte della sostanza stupefacente (che verrà inviata presso il Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Reggio Calabria per le successive analisi di laboratorio necessarie a individuare il principio attivo dello stupefacente in esse contenuto); a distruggere con il fuoco le restanti piante.
Alle prime luci dell’alba di oggi, in Platì, località Zinni, i Carabinieri della Compagnia di Locri, congiuntamente a personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” nonché dell’8° Elinucleo di Vibo Valentia, a conclusione di una mirata attività di osservazione intrapresa nelle prime ore della mattinata odierna, hanno rinvenuto e successivamente estirpato una piantagione di canapa indica, sita in un terreno demaniale e ben occultato tra la fitta vegetazione, composta da tre piazzole ove erano messe a dimora circa 1300 piante di canapa indica, di altezza compresa tra i 180 e i 250 cm, annaffiate attraverso un impianto che rilasciava gradualmente l’acqua necessaria per l’irrigazione, sotterrato e collegato a una fonte sorgiva distante circa 150 mt dall’area coltivata.
Tale sistema, che si attiva con un rubinetto collocato a monte della fonte, consente a chi realizza la piantagione di recarvisi solo saltuariamente, riducendo così il rischio di essere colto in flagranza. A seguito dell’occorso, i Carabinieri – previa campionatura – hanno provveduto al sequestro di una parte della sostanza stupefacente che verrà ora inviata presso il Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, per effettuare le successive analisi di laboratorio necessarie a individuare il principio attivo dello stupefacente in esse contenuto. Le restanti piante sono state distrutte con il fuoco sul posto.
Sale così a 31 il numero delle piantagioni scoperte dai Carabinieri del Gruppo di Locri dall’inizio dell’estate, oltre 9.000 le piante sequestrate e poi distrutte.