di Ilario Balì (Foto di Enzo Lacopo)
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LOCRI – L’Ospedale non si tocca. Oltre diecimila persone stamane hanno invaso le strade di Locri per dire no allo smantellamento del nosocomio. Presenti tutti i sindaci del comprensorio, da Monasterace a Palizzi, ma anche rappresentanti delle associazioni, studenti armati di striscioni, autorità religiose e membri della società civile. Al corteo pacifico hanno preso parte anche gli operatori del 118 a bordo delle loro ambulanze, nonché molti dipendenti in camice bianco. «La manifestazione di oggi non è contro nessuno – ha espresso il sindaco Giovanni Calabrese – non è una iniziativa di protesta, ma vuole essere una giornata di sensibilizzazione. L’Ospedale di Siderno è stato chiuso, l’Ospedale di Gerace non ha mai visto la luce e l’Ospedale di Locri sta per vedere la morte. Tutto ciò è inaccettabile. Non vi è dubbio – ha proseguito che dietro questo fallimento vi siano responsabilità di tutti, delle forze politiche, e sindacali e di professionisti che hanno pensato alla tutela di posizioni individuali a scapito della collettività». Unica nota stonata di una giornata che è già storia la contestazione sul palco nei confronti dell’assessore regionale al lavoro Federica Roccisano. A sedare gli animi è intervenuto il vescovo della diocesi di Locri monsignor Francesco Oliva. «Ritengo giusto e doveroso per tutti i cittadini – ha detto mons.Oliva – ribellarsi pacificamente per ottenere tutto ciò che un territorio, in fatto di servizi e di sviluppo, merita di avere in uno Stato che si definisce democratico».