(Fotogallery e Video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Dopo aver fatto tappa ieri a Reggio Calabria, una delegazione della Commissione Parlamentare Antimafia presieduta dall’onorevole Rosy Bindi, nella giornata odierna è stata a Locri e precisamente, presso la sede della Caserma dei Carabinieri, per discutere della delicata situazione del territorio della Locride, tenendo una serie di audizioni.
Nel corso della giornata infatti, le audizioni hanno interessato il presidente del Tribunale di Locri, il procuratore della Repubblica di Locri, Luigi D’Alessio, i membri delle commissioni straordinarie di Bovalino ed Africo, il sindaco di Gioiosa Jonica Salvatore Fuda, il presidente dell’Assemblea dei Sindaci della Locride, Giorgio Imperitura. Nel pomeriggio invece, per uno specifico focus sulla Locride,sono stati ascoltati i rappresentanti del comitato dell’ordine e della sicurezza, e dunque il Prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, il Questore e i magistrati Gratteri e De Raho.
Al termine dei lavori, si è poi tenuta una conferenza stampa.
La presidente Bindi, in apertura, ha ricordato come quella di ieri a Reggio Calabria sia stata la terza missione della Commissione Parlamentare Antimafia, mentre la prima, nel caso della cittadina locrese dal 2005, anno del quale mancava la presenza della già citata Commissione <<Fin dall’inizio dei nostri lavori-ha esordito – nella prima riunione di insediamento della nostra Commissione, non ci è sfuggita l’attenzione a questa terra, uno dei nostri fini istituzionali. Per quanto la ‘ndrangheta sia ormai una realtà mondiale, la casa madre è la Calabria e in special modo, la Provincia di Reggio Calabria. L’oggetto privilegiato della nostra attenzione, è questa terra, questa Provincia, grazie anche alla collaborazione della Prefettura, delle Forze di Polizia e della Procura. Credo però sia necessaria, anche la nostra presenza testimoniandone la vicinanza>>.
La Bindi ha poi fatto riferimento alle criticità in cui versa la Locride, una realtà con la più alta concentrazione di Amministrazioni Comunali sciolte per infiltrazioni mafiose e di conseguenza, commissariate <<Un dato- ha commentato- negativo, per cui un motivo in più del nostro particolare impegno. Un mio ringraziamento va al Prefetto, ai magistrati, a tutte le Forze dell’Ordine per l’enorme lavoro condotto in questi ultimi anni, quando la missione ‘ndrangheta è diventata missione prioritaria del Governo. I risultati raggiunti sono evidenti, basti pensare ai tanti ‘ndraghetisti assicurati alla giustizia, e per la fiducia che sta maturando da parte della popolazione nei confronti delle Istituzioni, segnalata dall’aumento dei collaboratori di giustizia, fonte privilegiata nello svolgimento delle inchieste, per combattere il metodo repressivo e preventivo della ‘ndrangheta e la sua capacità di condizionamento.
Riteniamo di dover leggere questa recrudescenza di violenza avvenuta in quest’ultimo periodo, come una reazione ai risultati raggiunti dalle Istituzioni, la ‘ndrangheta si sente braccata da quest’ultime. La ‘ndrangheta viene combattuta con mezzi efficaci, ma non è ancora sconfitta>>.
Rosy Bindi a seguire, ha parlato della relazione della Procura Nazionale Antimafia dell’anno corrente che, ancora una volta, etichetta il fenomeno ‘ndrangheta, “la mafia più pericolosa e potente“, associata al traffico di stupefacenti, quale sua fonte di guadagno <<La politica nelle Amministrazioni locali, è troppo influenzabile e disponibile nei riguardi della potenza della ‘ndrangheta. Tanti amministratori in questa terra, sono stati oggetto di attentati,violenza che noi condanniamo fermamente. Registriamo con preoccupazione una persistente capacità di condizionamento della ‘ndrangheta verso la politica, di consenso di imprenditori, di professionisti, di cittadini>>.
A tal proposito, data la validità dell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine, la Commissione chiederà nuovamente al Governo attraverso il Parlamento, un maggior impegno per gli organici, nelle sedi giudiziarie della Calabria: Procura di Catanzaro, Procura Gip e Tribunali di Reggio Calabria e Locri. In più, la Bindi ha anticipato che, proseguirà il lavoro della Commissione in tema di proposte di modifica dell’attuale legislazione, avente per oggetto lo “scioglimento dei Comuni“ <<Vogliamo-ha precisato- che quando un Comune viene sciolto, ne derivi un’azione più adeguata rispetto a quanto viene trasmesso dalle commissioni prefettizie. Riteniamo che debbano esserci altri strumenti oltre lo scioglimento, con i quali si possono accompagnare e sostenere le Amministrazioni di zone particolarmente disagiate. Affinchè la ‘ndrangheta venga combattuta, serve la presenza dello Stato, non solo mediante le forze di polizia, ma anche attraverso il lavoro, l’economia, la scuola, la salute, le infrastrutture. L’idea di un Piano Calabria da parte del Governo, è uno degli intenti della nostra Commissione. Naturalmente,è necessaria la collaborazione di questa terra, dei politici che devono avere la schiena dritta, così come i partiti che, devono imparare a selezionare la classe dirigente>>.
La Bindi non ha inoltre,esitato a fare riferimento al caso Platì o meglio, all’espressione che ha fatto andare su tutte le furie i cittadini, proveniente dal sottosegretario Marco Minniti ovvero “Il livello di radicamento del terrorismo jihadista a Molenbeeck è come quello della ‘ndrangheta a Platì in Calabria”.
<<Tutta la Commissione- ha sottolineato Rosy Bindi-esprime solidarietà al sottosegretario Minniti. La manifestazione organizzata a Platì martedì scorso, non è stata altro che un’inaccettabile strumentalizzazione delle parole del sottosegretario. Il radicamento della ‘ndrangheta e lo strapotere delle cosche a Platì e in Calabria, non sono altro che un dato di fatto, confermato dalle indagini della magistratura e dello scioglimento per infiltrazioni mafiose, in particolare del Comune di Platì, come in altre Amministrazioni della Locride. Minniti non ha forzato la realtà: Platì è stata commissariata due volte, nelle ultime elezioni non è stato neppure possibile votare, non presentandosi alcuna lista. L’accostamento al radicamento jihadista a Bruxelles non può offendere gli abitanti di Platì, della Locride, dei calabresi onesti e perbene che, amano la propria terra; con le sue parole il sottosegretario in una riunione riservata, ha voluto indicare una chiave di lettura sul radicamento del terrorismo a Bruxelles ed in altre capitali europee. Chi non ha riconosciuto nel tentativo degli abitanti di Bruxelles di fermare la polizia che, arrestava un latitante che per 4 mesi era stato da loro nascosto e protetto, le reazioni delle famiglie ‘ndranghetiste, camorriste, mafiose che si oppongono ai figli dei loro familiari affiliati nella Locride, come nei quartieri di Palermo e Napoli? Il sottosegretario Minniti ha voluto mandare un messaggio per capire, quanto possa essere pericoloso un terrorismo che crea consenso intorno a sè così come sono stati capaci di fare le organizzazioni criminali. E’ sorprendente che le parole di Minniti abbiano destato tante reazioni strumentali e soprattutto perchè, le sue parole non possono offendere chi vuole il riscatto di questa terra, che si avrà, se ci libereremo dal giogo della ‘ndrangheta. Il linguaggio della verità è l’unico presupposto per superare questo giogo. La ‘ndrangheta esercita un controllo capillare del territorio, inquina la vita politica e sociale, mortifica la dignità e la libertà delle persone, condiziona la possibilità di sviluppo e di crescita della Calabria>>.
Di seguito il Video integrale della Conferenza