(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- In previsione del sit-in previsto per sabato alle ore 16 nel piazzale della Cattedrale (in concomitanza con l’incontro tra i sindaci locridei, il governatore della Calabria Oliverio e il vescovo Oliva, nell’Auditorium dell’Episcopio), questa mattina i 15 Lsu/Lpu muniti di catena hanno protestato dinanzi Palazzo di Città. Il loro stato di agitazione in realtà, era stato preannunciato nei giorni scorsi, dai sindacalasti della Cgil e della Uil/Temp. E la ragione della vertenza non può che essere addebitata alla mancata contrattualizzazione dei lavoratori nonchè alla sospensione del rapporto di lavoro all’interno dell’Ente, come espresso dall’Amministrazione e nell’incontro con gli stessi lunedì scorso e come poi riportato nell’apposita delibera, almeno “sino alla comunicazione da parte della Regione Calabria –Dipartimento Lavoro- di prosecuzione dei progetti in essere”.
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Sconforto, disperazione e sgomento sono i sentimenti prevalsi nel grido di allarme lanciato dai lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, che hanno denunciato le difficoltà cui saranno costretti a subire d’ora in poi senza più un lavoro che possa garantire loro e alle proprie famiglie un sicuro sostentamento economico <<Abbiamo una famiglia alle spalle- esordiscono-dopo 18 anni di lavoro in nero ci buttano fuori, vergogna! Che si mettano una mano sulla coscienza il sindaco e il suo vice>>.
Una posizione quella assunta dall’Amministrazione che per il rappresentante sindacale della Cgil Sebastiano Marando, non trova alcuna giustificazione, in primis per non aver volutamente aderito al bando ministeriale che, consentiva agli Enti Comunali della Calabria in condizione di predissesto o comunque in deficit economico, di contrattualizzare i lavoratori con risorse unicamente a carico dello Stato (decreto interministeriale dell’8 ottobre 2014); poi per l’interruzione della convenzione stipulata con la Regione Calabria, per l’utilizzo dei lavoratori per l’intero anno 2015 <<Sulla mancata contrattualizzazione- ha dichiarato Marando- non capiamo l’effettiva motivazione per la quale il Comune di Locri, a differenza degli altri Comuni della Jonica e della Calabria, in seria difficoltà economica e quasi in predissesto che hanno contrattualizzato i lavoratori con le clausole sospensive in attesa del via libera dei Ministeri competenti,non l’abbia fatto>>. Per il sindacalista <<Non c’è volontà politica per contrattualizzare gli Lsu/Lpu, ma al contrario si cerca di penalizzarli, danneggiarli; questi lavoratori al pari degli altri, hanno diritto a un contratto di lavoro, se non altro per i servizi che erogano da diversi anni ai cittadini e al Comune. Le motivazioni espresse dall’Amministrazione non hanno nulla a che fare con la mancata contrattualizzazione dei lavoratori, ma addirittura in maniera unilaterale ha comunicato loro con una lettera, la sospensione dell’attività lavorativa. Questo è il primo caso che si verifica in Calabria>>.
A ciò, Marando ha aggiunto che per gli Lsu/Lpu così come per i lavoratori contrattualizzati <<Il Comune non deve versare alcun centesimo, trattandosi di soldi dello Stato e della Regione Calabria.Questa situazione non va a scontrarsi nè con le problematicità dell’Ente quali, spesa per il personale e sua eccedenza, pianta organica e fabbisogno triennale ecc.., e neppure nel momento in cui il contributo regionale sarà in deroga (secondo il decreto interministeriale), e i lavoratori saranno contrattualizzati. Non capiamo perchè l’Amministrazione Comunale, la Giunta e il sindaco continuano ad ostinarsi e a dire che non vogliono più questi lavoratori, sbagliando>>.
Dunque, il sindacalista della Cgil con un appello ha invitato il primo cittadino Calabrese a rivedere quanto è stato deciso, consentendo agli Lsu/Lpu di riprendere la loro attività all’interno dell’Ente sottoscrivendone il contratto, con le deroge sospensive.
A supportare questa mattina i lavoratori, anche il capogruppo di “Impegno e Trasparenza-Pd” Antonio Cavo e il consigliere di minoranza Mammoliti che ha parlato di <<Atti di arroganza perpetrati dal sindaco nei confonti dei lavoratori Lsu/Lpu. La sua sindacatura ha mobbizzato l’intero Palazzo Comunale. Tale vertenza pone all’attenzione dell’opinione pubblica e delle forze politiche, il centro nevralgico della vicenda nel sistema di arroganza e ignoranza che condiziona l’Amministrazione Comunale. Il sindaco con la trovata pubblicitaria effettuata dopo la scadenza per la contrattualizzazione prevista per il 1° di marzo, richiedendo un parere alla Regione Calabria, ha di fatto bloccato non solo questi lavoratori ma anche quelli presenti nelle altre Comunità. Chiediamo un intervento immediato del presidente della Giunta Regionale e attendiamo risposte dal dirigente Capicotto e dalla dottoressa Tonelli, interessati della vicenda locridea. Il nostro gruppo sarà sempre al fianco dei lavoratori senza distinzione di categoria e senza distinzione di colore politico. Il sindaco continua a raccontare bugie provocando danni sismici, mettendo a repentaglio non solo l’attività lavorativa ma soprattutto l’equilibrio e la condizione fisica dei lavoratori>>.
E il caso Lsu/Lpu verrà esposto sabato 7 marzo anche al presidente Oliverio. I sindacati infatti, hanno già provveduto ad avanzare al governatore una richiesta di incontro.
Ma intanto, domani la protesta continua.
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