(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- La giornata dedicata al ricordo di Franco Fortugno, nel dodecennale del suo assassinio, avvenuto il 16 ottobre del 2005, giorno in cui si celebravano le primarie del centrosinistra, si è aperta questa mattina con la deposizione della corona di fiori davanti alla stele del politico calabrese, all’epoca vicepresidente del consiglio regionale, alla presenza, tra gli altri, del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di Corpo d’Armata, Tullio del Sette, del sottosegretario di Stato del Ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, del sottosegretario di Stato del Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca, Vito De Filippo, del procuratore della Repubblica di Locri, Luigi D’Alessio, del presidente del Tribunale di Locri, Rodolfo Palermo, del prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari e la consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e presidente di “Risveglio Ideale”, Angela Napoli. A manifestare vicinanza alla vedova Maria Grazia Laganà e a tutta la famiglia Fortugno, oltre al primo cittadino di Locri, Giovanni Calabrese e alcuni componenti della giunta comunale, anche diversi sindaci del comprensorio locrideo.
Diversi sono stati i momenti che hanno scandito l’evento commemorativo odierno, infatti dopo la santa messa celebrata dal vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, Francesco Oliva, nella cappella dell’ospedale di Locri, la manifestazione è proseguita al Pala Cultura con un dibattito, coordinato dal giornalista Paolo Borrometi, il cui tema portante è stato “Tracce di legalità-cultura, conoscenza e idee contro le mafie”, all’interno del quale è stato dato spazio all’atto finale del concorso letterario che ha coinvolto su scala nazionale le classi superiori quarte e quinte, sul tema proprio della legalità, di cui il mondo della scuola è stato ed è, uno dei protagonisti principali dei momenti dell’impegno civile e del riscatto sociale. Anche per l’anno targato 2017 infatti, la manifestazione si è svolta avvalendosi della stretta collaborazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nell’ambito del Piano nazionale per la cittadinanza attiva e l’educazione alla legalità e alla coesione nazionale.
L’incipit di apertura, è toccato al sindaco di Locri Giovanni Calabrese << L’omicidio Fortugno-ha esordito- ha riacceso i riflettori sulla Locride e sulle tante emergenze in atto, come la disoccupazione giovanile, pari in alcuni Comuni, al 70%. Ma tante speranze appaiono ancora disattese, a partire dalla situazione della sanità territoriale e il depotenziamento dell’ospedale di Locri. Pertanto, il sacrificio di Franco Fortugno non sarà vano se la classe dirigente saprà ascoltare la voce e le istanze di questo territorio>>.
Una problematica quella della sanità,analizzata anche negli interventi di Maria Grazia Laganà Fortugno e dal presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio.
<<Nel nostro territorio-ha sottolineato l’ex parlamentare– difficilmente si potrà dichiarare vinta la battaglia contro la criminalità e il malaffare, se prima la classe dirigente non riuscirà a dare risposte forti, credibili e autorevoli alle questioni dell’occupazione, del rilancio infrastrutturale e della garanzia dei servizi fondamentali. A cominciare dai livelli essenziali di assistenza nella sanità pubblica, l’ambito su cui maggiormente si erano concentrate le denunce pubbliche di mio marito Franco. Sulla gestione dei livelli essenziali di assistenza, ad esempio, non è adottando criteri che si riesce a fornire risposte adeguate ai bisogni e alle esigenze dei malati e dei cittadini>>.
<<La presenza dei giovani oggi-ha proseguito- è una chiara testimonianza che il sangue di mio marito Franco non è stato disperso invano. Da anni, attraverso il progetto della legalità, continuiamo a sostenere che solo mediante una chiara e netta assunzione di responsabilità, da parte di tutti gli attori sociali, istituzioni, classi dirigenti, chiesa, scuola e società civile, è possibile contrastare la criminalità organizzata e ciò di cui essa si alimenta: le subcultura del silenzio, la piaga dell’omertà e la logica del disimpegno>>.
Sulla stessa linea, anche il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio che, appellandosi al governo nazionale, ha ribadito il superamento del commissariamento della sanità regionale <<Abbiamo bisogno-ha tuonato- di un contributo serio del governo. Non è possibile andare avanti in queste condizioni. I bisogni non hanno colore politico. Ecco perché è importante lavorare in questo senso, con le istituzioni. Stiamo lavorando per invertire questo trend negativo che attanaglia la nostra Regione, investendo ad esempio, dal punto di vista infrastrutturale e dell’edilizia scolastica. Molto si puo fare e molto è stato fatto, per contrastare una grave piaga che dura da decenni. Questa piovra drammatica per essere rimossa, deve camminare di pari passo con la cultura della legalità dei diritti e con la liberazione da ogni atteggiamento teso all’illegalità. Solo quando la Calabria sarà riscattata dalla presenza opprimente della criminalità, potremo dire di aver onorato degnamente la memoria di Franco>>.
Il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale di Corpo d’Armata Tullio del Sette, ha parlato di un rafforzamento dei presidi sul territorio, anticipando che a breve, saranno realizzate tredici nuove caserme sul territorio reggino, in sostituzione di quelle fatiscenti o inefficienti <<Credo che siano queste-ha chiosato- le risposte concrete che occorre dare ai territori del Mezzogiorno dove è più forte l’esigenza di essere presenti sul territorio per contrastare la criminalità organizzata>>.
La parola poi al sottosegretario di Stato del Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca, Vito De Filippo che, ha definito la memoria, un luogo fertile che non muore mai, in cui solo le comunità che sanno conservarla e accudirla, possono avere un futuro <<La scuola-ha detto- ha un ruolo centrale in questo progetto promosso dalla famiglia Fortugno, è il luogo della parola, dei valori civici che possono essere rafforzati. E l’esempio di una personalità come Francesco Fortugno, mi sembra un’occasione emblematica per dare alle giovani generazioni quelle traiettorie sulle quali investire per contrastare l’anticultura mafiosa fatta di silenzi e omertà>>.
<<Noi- gli ha fatto eco Gianpiero Bocci sottosegretario di Stato del Ministero dell’Interno-oggi abbiamo bisogno di riscoprire il senso del dovere spesso dimenticato. I delitti di mafia non sono solo fenomeni riconducibili alle organizzazioni criminali. Dobbiamo costruire una società dei diritti e dei doveri. L’esempio di Franco, è quello delle persone che hanno deciso di stare dalla parte dello Stato. Per troppo tempo donne e uomini hanno fatto finta di non vedere o hanno deciso di stare in mezzo. Oggi, ribadiamo la necessità di stare dalla parte giusta. Il pericolo più grande arriva proprio da chi decide di stare in mezzo, alimentando quella zona grigia da cui ha origine la malapianta della criminalità organizzata. L’omicidio di Franco Fortugno segna il risveglio di una coscienza nuova e di un nuovo impegno civile in questo territorio>>.
Nel corso della manifestazione, inoltre, sono state premiate le classi vincitrici del concorso letterario: per la categoria saggio, la V° B del liceo scientifico “Galileo Galilei” di Trebisacce; per la categoria articolo giornalistico, la V° D del liceo scientifico “F. Severi” di Salerno; e infine, per la categoria poesia, la V° E del liceo scientifico “Zaleuco” di Locri.
La cerimonia, si è poi conclusa al cimitero cittadino, con la deposizione della corona di fiori della Regione Calabria, davanti la tomba del politico calabrese.
VIDEO CON LE “IMMAGINI ESCLUSIVE” DELLA MANIFESTAZIONE E INTERVISTE AL COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI-GENERALE DI CORPO D’ARMATA TULLIO DEL SETTE E AL SOTTOSEGRETARIO DI STATO DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE VITO DE FILIPPO