di Gianluca Albanese
LOCRI – Ha saputo raccontare la storia contemporanea della sua terra senza ipocrisie e accomodamenti, con la forza del suo genio e della sua erudizione, due lussi per la società odierna intrisa di conformismo, superficialità e diffusa incultura.
Oggi, ne piangiamo la morte dopo una breve e grave malattia.
Turi Futia non c’è più, lasciando a chi ha avuto l’onore di conoscerlo e frequentarlo il ricordo di un intellettuale brillante e ironico, colto ma non pedante, rigoroso ma anche capace di non prendersi mai troppo sul serio, da buon conoscitore delle fragilità della condizione umana.
E allora, del professore e saggista con lunghi trascorsi di militanza politica nel partito socialista ci resterà il ricordo indelebile delle sue proverbiali battute e il valore dei suoi libri in cui raccontava la Locri contemporanea, quella del vescovo Perantoni e del suo fido padre Zaccaria, ma anche la vicenda delle Officine Meccaniche Calabresi dell’ingegnere di Grotteria Vincenzo Bruzzese, che aveva realizzato una fabbrica di motociclette all’avanguardia a Locri, esperienza finita dopo pochi anni perché fagocitata da grumi di interessi massonici e parassitari. Un libro, “Lo Scandalo delle OMC” ristampato più volte; l’ultima l’anno scorso, grazie all’impegno di un giovane editore (Pedullà) e arricchito dalla prefazione di un giovane studioso come Antonio Ruggia.
Era fatto così, Turi Futia: raccontava la sostanza rifuggendo l’apparenza, viveva la giornata coi suoi orari fatti su misura coi suoi spazi e i suoi pensieri, fregandosene di quello che pensava la maggioranza.
Ecco perché un intellettuale come lui manca e mancherà per sempre.
Vogliamo immaginarlo nel paradiso delle menti più dotate a canzonare le anime dei beati con la sua sottile e rispettosa ironia, condita dal suo garbato sorriso.
La terra ti sia lieve Professore.
VIDEO in ricordo di Turi Futia (Aprile 2016)
La morte dopo breve e violenta malattia, ha vinto sulla vita del prof. Turi Futia. La comunità locrese, in tutte le sue dimensioni e sfumature sociali, perde un riferimento culturale, un tramite generoso di raffinatezza umana e comportamentale, tra più generazioni. L’opera di formazione storica portata avanti da Turi Futia da diversi decenni con ineguagliabile passione ed impareggiabile fertilità intellettuale, ha fatto si che una moltitudine di locresi e no, venisse a conoscenza del perché di tante incongruenze e di tanti ritardi storici ed economici nei confronti della nostra città, consentendo così una aggregazione identitaria.
Il professore Futia ha distribuito, senza nulla pretendere, cultura e civiltà, spendendosi sul piano della solidarietà e dei temi ambientali. È stato amico affidabile di persona ed animali soli ed abbandonati, dando così ulteriore prova della sua umanità. Il professore Futia è a pieno titolo uno degli ultimi uomini di Locri da considerarsi padre nobile di questa città.
(Pino Mammoliti)