di Simona Masciaga
SIDERNO – Dopo un’estate stracolma di medaglie sportive, dal campionato europeo di calcio agli allori olimpionici, dove gli atleti sono stati giustamente ricevuti ed onorati dalle più alte cariche dello Stato, ci viene da riflettere su come sia possibile che, in un autunno così ricco di concorsi musicali internazionali, dove giovani musicisti emergono e si affermano, mai alcun cenno sia stato fatto e mai un rigo si è speso per tali eventi.
Da una lettera scritta da Danilo Rossi, prima Viola solista Teatro della Scala di Milano, accolta e condivisa immediatamente dai nostri orchestrali calabresi e dell’intera penisola, apprendiamo non solo il rammarico della categoria ma la delusione di chi dedica, anima e corpo a ore interminabili di studio alla ricerca della perfezione.
Esempio lampante di cotanta bravura, virtuosismo e talento, oltre che seria professionalità è stato l’italiano Giuseppe Gibboni di soli 20 anni che ha vinto il primo premio al Concorso Violinistico internazionale Paganini di Genova: non succedeva da 24 anni; l’Accademia Bizantina ensamble italiana di musica barocca si è affermata ai Grammy come seconda miglior orchestra al mondo; ancora i nostri connazionali Alexander Gadjiev di 27 anni e Lenora Armellini di 29 anni si sono affermati al secondo e quinto posto al Concorso Pianistico di Varsavia.
Effettivamente viene spontaneo chiedere quale posto occupi la cultura e in particolare la musica in una scala di valori surclassati dall’euforia di un gol o da un punto al Volley. Ricordiamo però che qualcuno al governo, anni fa disse che con la cultura non si mangia: ecco lo stato culturale in cui purtroppo versano i leader che ci amministrano.