R. & P.
Straordinaria esperienza per i ragazzi del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dal dirigente Carmela Rita Serafino, che, martedì 28 marzo, si sono recati in visita al Parco Archeologico Nazionale di “SCOLACIUM”, a Roccelletta di Borgia.
Accompagnati dai docenti: Michele Carpentieri, Raffaela Cortese, Gabriella Pisano, Flavia Amato, Stella Larosa, Romeo M., Monica Scoleri e Maria Rosa Guidace, i ragazzi hanno potuto visitare il sito archeologico e il Museo interno, contenente reperti unici ed esclusivi.
Il Parco racconta la storia di Skylletion, città della Magna Grecia, che divenne una prospera colonia romana, Scolacium.
I ritrovamenti, nell’area del Parco, testimoniano una frequentazione fin dal paleolitico inferiore e superiore. Poco noto è l’insediamento greco. Poco distante dalla piazza è situato il teatro greco, adagiato su una collina e i resti dell’unico anfiteatro romano in Calabria.
Da sottolineare, anche, le meravigliose vestigia architettoniche, che testimoniano l’occupazione del sito fino al XII secolo: l’imponente basilica normanna, testimonia l’importanza del luogo, come nodo cruciale per le vie di comunicazione e per i rapporti con il territorio, anche in epoca medioevale.
Oltre a queste bellezze i ragazzi hanno potuto ammirare, all’ interno del Museo, i risultati delle campagne di scavo, con un allestimento che ripercorre la storia della città, attraverso reperti, che documentano la vita antica sotto ogni aspetto.
Molto suggestivo un importante ciclo statuario e di ritrattistica romana, e uno straordinario manufatto: l’avambraccio colossale in bronzo.
Una giornata, quindi, all’insegna della scoperta della gloriosa storia del nostro territorio, che non finisce mai di stupire, e che sempre ci insegna ad essere orgogliosi di ciò che siamo, perché il prodotto di un lungo e ricco cammino che fu.
I ragazzi del Liceo Zaleuco non hanno perso l’occasione di dimostrare l’importanza di custodire e trasmettere tale storia, come privilegiati araldi della memoria del passato.
“Beato chi scava nel passato: è uno che conquista mille occhi per leggere il presente” (Maria Venturini).