di Gianluca Albanese
MARINA DI GIOIOSA IONICA – “Ogni genitore guardi in faccia il proprio figlio e lo interroghi con lo sguardo. Sarà molto più utile di ogni indagine condotta dalle forze dell’ordine e di qualsiasi filmato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza”. Il sindaco di Marina di Gioiosa, Domenico Vestito punta sull’aspetto emotivo, sul risveglio della coscienza dei singoli intesi come membri di una comunità, ed esprime la reazione ferma dell’amministrazione dopo gli episodi di vandalismo che hanno colpito le due scuole del centro cittadino.
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La preannunciata riunione di giunta (informale, per la verità, vista l’assenza del segretario comunale e il luogo scelto) inizia poco prima delle 13, quando anche il vicesindaco Maria Elena Loschiavo, trova un momento di riposo, dopo aver aiutato, fattivamente, il personale Ata, e i tanti volontari tra docenti e genitori, che hanno contribuito ad asciugare il pavimento e a mettere in sicurezza le attrezzature informatiche esistenti.
La scuola intitolata a Peppino Brugnano è un plesso relativamente nuovo, con aule attrezzate e riproduzioni di pitture moderne alle pareti, giusto per abituare gli alunni al gusto dell’arte fin dalla giovane età. Quando arriviamo, dopo le 12.30 è quasi tutto a posto e ci penserà la ditta specializzata a ripulire per bene l’istituto che si vuole riaprire per le lezioni già da lunedì.
Pare che alla scuola elementare di fronte al palazzo municipale la situazione sia ancora peggiore, con infiltrazioni d’acqua che comunque non ne minano la tenuta strutturale.
Oltre alla giunta comunale al completo, ci sono i consiglieri di opposizione Mariateresa Badolisani e Pasquale Mesiti, l’architetto Arrigo Lagazzo, i vigili urbani, e il presidente del consiglio d’istituto Enzo Pagano.
Il primo cittadino va subito al dunque, offrendo agli organi di stampa la ricostruzione dei fatti.
“Questa notte – ha esordito Vestito – ignoti si sono introdotti nella scuola e hanno svitato i sifoni dei lavandini, otturando lo scarico e aprendo i rubinetti. Hanno pure scaricato sei dei nove estintori rimasti dopo che altri due furono svuotati qualche tempo fa, e li hanno portati via”.
La denuncia è stata immediata. “Ho chiesto – ha proseguito Vestito – ai Carabinieri e alla Polizia Municipale di acquisire le riprese delle telecamere di videosorveglianza e so che le stanno esaminando. Ritengo che si tratti – ha detto ancora il sindaco – di una vigliaccata insensata che colpisce il patrimonio del paese, visto che le nostre scuole sono elementi identitari almeno quanto le nostre bellezze artistiche ed è che come se questi malfattori fossero entrati a casa di ciascuno di noi. Al di là dei soldi che spenderemo per riportare tutto alla normalità, il danno fatto alla comunità è inestimabile”.
Vestito preannuncia le prossime iniziative sul tema. “Il presidente Loredana Femia – ha detto – ha già convocato un consiglio comunale straordinario per sabato alle 19 nel quale ci confronteremo coi cittadini e assumeremo le determinazioni del caso. Poi – ha continuato – ho emesso un’ordinanza per disporre la chiusura delle due scuole fino a sabato in modo che lunedì saranno aperte e domani saremo negli istituti di Spilinga (dal quale nei gironi scorsi ho ricevuto una bellissima lettera da parte degli alunni di una quarta classe) e Possessione”.
Quindi, il monito finale: “Noi – ha concluso il sindaco – chiediamo ai genitori e a tutti i cittadini, anche a chi non ha figli in età scolare, di affiancarci in questa battaglia nella quale non ci faremo di certo intimidire”, non prima di aver ringraziato “Elettricista e idraulico comunale per il grande lavoro svolto già in questa mattinata, coi bagni sistemati e l’impianto d’illuminazione che ha retto”.
Il vicesindaco con delega alla Pubblica Istruzione Maria Elena Loschiavo ha aggiunto che “Devo ringraziare chi ha pulito le scuole insieme ai noi. Ora dobbiamo dimostrare di essere una vera comunità perché qua c’è in gioco il futuro dei nostri figli e la questione riguarda tutti. Se dietro gesti del genere c’è del disagio – ha continuato – noi siamo disponibili ad ascoltare perché nella società c’è un malcontento che vogliamo conoscere per poterlo comprendere, ma ora dobbiamo fare fronte comune insieme ai cittadini per difendere questo presidio di istruzione”.
Quindi, sono intervenuti anche gli altri assessori. Amaro il commento di Francesco Lupis: “Ti fai in quattro per interloquire con le istituzioni sovra comunali al fine di reperire le risorse economiche e poi ti scontri con certe tristi realtà (per fortuna occasionali) che ti sconfortano e invito tutti a riflettere sulla gravità del gesto”, mentre Giuseppe Coluccio ha detto che “Spero che nessuno sappia chi è stato, ma se qualcuno lo sa e non lo vuole dire, si deve ricordare che un atto simile danneggia la comunità e nega il diritto all’istruzione dei nostri figli”.
Sisì Napoli, medico di professione, usa una metafora tipica di chi ha prestato il giuramento d’Ippocrate. “Per combattere certe malattie del tessuto sociale – ha detto Napoli – non basta l’opera chirurgica degli inquirenti e delle forze dell’ordine, ma la prevenzione, da parte delle istituzioni, di simili vigliaccate perché l’organismo non si può adattare alla malattia, ma questa va combattuta prima che diventi cronica”. In quest’ottica, secondo Napoli , la medicina è l’istruzione “primo passaggio – ha detto – per arrivare a una compiuta libertà”.
In chiusura ha parlato anche il presidente del consiglio d’istituto Enzo Pagano, che ha chiesto la pronta riapertura dell’istituto e, nel ricordare come nonostante siano state intraprese iniziative lodevoli come l’istituzione del centro d’ascolto la partecipazione dei cittadini sia stata scarsa, invitando, dunque, tutta la società a reagire “perché – ha concluso il presidente – secondo me non siamo di fronte a una bravata ma ad un vero e proprio atto di sabotaggio”.